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Una giornata di digiuno e protesta per chiedere la pace in Palestina: domani (sabato 30) in piazza Castello a Torino

Dalle 9 alle 20 un presidio di riflessione organizzato dal coordinamento Torino per Gaza

Sandro Marotta

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TORINO – Domani, sabato 30 marzo, in piazza Castello a Torino dalle 9 alle 20 ci sarà una manifestazione per il cessate il fuoco a Gaza.

La proposta arriva dal Centro Sereno Regis e dalla rete Moschee di Torino; l’organizzazione della giornata di digiuno e di protesta per la pace è a cura del coordinamento Torino per Gaza. L’obiettivo della manifestazione è  sensibilizzare la popolazione torinese sul tema della guerra tra Israele e Palestina (che Torino per Gaza definisce “strsge”).

Le richieste

Queste sono le richieste che arriveranno dalla piazza.

  1. cessate il fuoco a Gaza e in tutti gli altri territori in cui c’è conflitto. “Si impedisca – si legge in un post Facebook – il genocidio e si ponga termine alla pulizia etnica del popolo palestinese che va avanti almeno dal 1948″
  2. Fine dell’occupazione dei territori palestinesi
  3. Liberazione dei prigionieri di entrambi le parti
  4. Soccorso alla popolazione palestinese, insieme al ripristino dei finanziamenti all’Unurwa (ovvero dell’agenzia dell’Onu che aiuta i rifugiati provenienti dalla Palestina)
  5. Negoziati permanenti “che cerchino soluzioni di pace e sicurezza per tutti i popoli del Medio Oriente”

Le ultime manifestazioni a Torino sul tema Israele-Palestina

Nei giorni scorsi Torino è stata al centro di due episodi rilevanti legati alla guerra in Palestina. Il primo è la decisione del Senato accademico dell’Università di Torino di interrompere la partecipazione al bando “Maeci”. Questo bando, voluto dal ministero degli Affari Esteri, prevedeva la collaborazione tra università italiane e israeliane.

La seconda vicenda rilevante è il presidio di protesta dei gruppi “pro-Israele” organizzato il 26 marzo sotto il rettorato di via Verdi. L’obiettivo era fare pressione sull’università affinché ripristinasse i rapporti con gli atenei israeliani (cosa che, tra l’altro, già accade, poiché lo stop riguarda solo lo specifico bando Maeci).

Durante quel convegno, la polizia ha respinto con due cariche di alleggerimento un gruppo di manifestanti che volevano una contro-assemblea per difendere lo stop al bando.

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