Ambiente
Tutto quello che c’è da sapere sul G7 di Venaria dedicato ad ambiente ed energia: (28-30 aprile): giorni di chiusura della Reggia, orari e contestazioni
La Reggia sarà chiusa da venerdì 26 aprile a mercoledì 1 maggio. Secondo i movimenti ambientalisti del Piemonte c’è molto di cui discutere
TORINO – Dal 28 al 30 aprile a Venaria Reale (Torino) si terrà il vertice del G7 dedicato ad energia e ambiente. Per l’occasione, la Reggia ha già annunciato che resterà chiusa da venerdì 26 aprile a mercoledì 1 maggio.
Che cos’è il G7?
Si tratta di una riunione politica a cui parteciperanno i rappresentanti dei 7 Stati con le economie più sviluppate del pianeta. Saranno presenti i capi di Stato e i ministri dei governi di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America. A questi si aggiungeranno il Presidente del Consiglio Europeo e dal Presidente della Commissione Europea.
Ogni anno uno degli Stati membri assume a rotazione la guida del gruppo: quest’anno, il 2024, spetterà all’Italia. In totale, ci saranno 20 riunioni ministeriali (il calenadrio è disponibile qui).
A cosa serve?
Lo scopo è approfondire temi di rilevanza pubblica. Nel caso dei tre giorni a Venaria, si discuteranno interventi politici nei campi del clima, dell’ambiente e dell’energia; al termine dei lavori gli Stati redigono un comunicato, nel quale vengono delineati gli impegni politici sul tema in questione. Questi eserciteranno un’influenza significativa sul processo decisionale delle altre nazioni in giro per il mondo.
L’opposizione dei movimenti piemontesi
Diversi gruppi hanno già annunciato che organizzeranno momenti di contestazione pacifica. Il movimento No Tav, ad esempio, ha dichiarato: “non possiamo permettere che questo greenwashing nasconda le vere intenzioni dietro grandi progetti come il TAV, presentato come soluzione ecologica ma che in realtà danneggia l’ambiente e il clima. Il nostro territorio è vittima di inquinamento di ogni genere da anni, recentemente abbiamo scoperto che le nostre acque sono gravemente contaminate da PFAS e PFOA, sostanze chimiche artificiali di cui finora nessuno si è preso la responsabilità di individuarne l’origine, e che, come Movimento No Tav, ci impegneremo a contrastare attivamente sia in piazza che sui nostri sentieri”.
Ad essere oggetto di controversie sono anche le politiche di transizione ecologica, ritenute calate dall’alto e indifferenti verso le specificità del territorio piemontese. Questa posizione è condivisa in particolare dalla rete di collettivi Resistenza Verde Torino e in particolare dai rappresentanti di “Ecologia Politica” e “Salviamo gli alberi di corso Belgio”.
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