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Cronaca

Emergenza nel carcere di Torino: sommossa, grappa e droga

Tensione e caos nel carcere di Torino: sommossa dei detenuti, emergono gravi carenze strutturali e organizzative, richiesta di intervento urgente

Caterina Malanetto

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TORINO – Nella prigione di Torino, la tensione è palpabile mentre un’intera sezione detentiva ha manifestato il rifiuto di rientrare nelle loro celle, coinvolgendo circa quaranta detenuti. Questa situazione, mai verificatasi prima presso il carcere “Lorusso e Cutugno“, ha costretto la direzione a richiamare in servizio il personale di polizia penitenziaria, anche se non senza difficoltà. La sommossa sembra essere stata innescata da detenuti che, in stato di ebbrezza, hanno consumato grappa artigianale prodotta clandestinamente all’interno del penitenziario. Inoltre, nella stessa giornata, nel padiglione E, sono stati scoperti telefoni cellulari e droga.

Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, ha descritto la prigione come un “vero e proprio inferno“, con i detenuti che sembrano avere il controllo totale, mentre il personale è lasciato a sé stesso senza alcun supporto. Ha denunciato turni estenuanti, carichi di lavoro insostenibili e una grave carenza di personale come elementi costitutivi di una situazione estremamente allarmante. Ha poi nuovamente chiesto un intervento urgente da parte della presidente del consiglio Giorgia Meloni, affinché sia dichiarato lo stato di emergenza nazionale per il sistema carcerario, considerando la gravità della situazione attuale. Secondo Beneduci, il sistema penitenziario italiano è in uno stato di completa disintegrazione da troppo tempo, e spera che prima o poi le istanze del sindacato saranno ascoltate.

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