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Cronaca

“Stop al codice della strage”: a Torino, i manifestanti “morti” a terra per ricordare le vittime della strada

La manifestazione, iniziata questa mattina alle ore 7:00, protesta contro la revisione del codice della strada proposta dal governo Meloni

Elena Prato

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Foto di Fridays For Future Torino

TORINO – È da questa mattina alle ore 7:00 che, davanti alla stazione di Torino Porta Nuova, circa 200 manifestanti si sono radunati per dire “Stop al codice della strage”, protestando contro la revisione del codice della strada proposta da Salvini e in discussione in questi giorni in Parlamento.

 

I manifestanti chiedono maggiore attenzione alla guida e pene più severe per chi supera i limiti di velocità in città. Col nuovo codice, infatti, oltre a varie limitazioni alla creazione di Ztl e all’utilizzo di autovelox, in molti Comuni sarà bloccata la possibilità di realizzare nuove corsie ciclabili, doppi sensi ciclabili, case avanzate e strade ciclabili, fino all’emanazione di un futuro regolamento del Ministero.

 

Così, varie associazioni e movimenti, tra cui Acmos, Extinction Rebellion, Fiab, Fridays For Future, Fiab, Legambiente, e Toroller, si sono radunate in centro a Torino, a partire dalle prime ore di questa mattina, per avviare una serie di azioni di sensibilizzazione. Su corso Vittorio, i manifestanti hanno creato una “ciclabile umana”, per delimitare le piste dei controviali e consentire il passaggio in sicurezza dei ciclisti. Poi, sulle strisce pedonali del corso e davanti alla stazione, decine di persone si sono accasciate a terra per un “die-in”, bloccando il traffico e ricordando le sempre più numerose vittime della strada.

 

Come spiegato da Massimo Tocci, consigliere nazionale e presidente di Fiab Torino, ai microfoni di TorinOggi, «Il codice va a cancellare tutto ciò che di buono si è fatto in questi anni e, anziché andare incontro a moderare il traffico, sta facendo un passo indietro di 40 anni. È un attacco alla zona 30 che in tutta Europa funziona».

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