Piemonte
Regione Piemonte, al via il progetto “Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità”
Il progetto si pone una serie di obiettivi, primo tra tutti quello di creare maggiore consapevolezza sull’importanza dell’accessibilità e della terminologia adeguata a parlare di disabilità
PIEMONTE – In Piemonte, arriva il progetto “Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità”. La nostra Regione, tra le prime in Italia a sposare questa iniziativa, ha preso una decisione importante: d’ora in avanti, tutti i propri dirigenti e posizioni organizzative dovranno conoscere quale sia il giusto approccio, in ogni atto tecnico, linguistico, giuridico o semplicemente umano, da osservare rispetto a tutte le tematiche inerenti al mondo della disabilità.
Il progetto è frutto del lavoro di Associazione Nuova Generazione per il Bene Comune e WeGlad, in collaborazione con la CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà. Realizzato nell’ambito dell’apposito bando promosso dalla Regione Piemonte, il progetto “Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità” si propone una serie di obiettivi: in primo luogo, quello di creare una maggiore consapevolezza e formare dipendenti e amministratori pubblici sull’importanza dell’accessibilità, ma anche sulle terminologie più appropriate, simbolo del primo segnale dell’attenzione nei confronti delle persone con disabilità. In più, attraverso questo percorso, si intende soprattutto sensibilizzare le nuove generazioni anche sul valore del gesto del singolo, che mediante la tecnologia può fornire un aiuto fondamentale alla propria comunità.
L’altro macro-obiettivo è quello di creare una mappatura che ingaggerà tutti i dipendenti della Regione Piemonte, i quali saranno chiamati a mappare tutte le barriere architettoniche che riscontreranno nel loro percorso casa-lavoro entro due mesi a partire dal 1 marzo 2024. L’azione si svilupperà attraverso lo strumento del Mappathon, una challenge realizzata con l’app WeGlad, in cui i migliori “mappatori” saranno premiati a giugno presso la sede di 1 Caffè Onlus al Villino Caprifoglio. In questo modo, sarà possibile realizzare una “fotografia istantanea” relativa all’accessibilità delle strade, identificando tutte le barriere architettoniche presenti (come buche, gradini, terreni sconnessi, passaggi stretti, scale, etc.) che pregiudicano la mobilità alle persone con difficoltà motorie. Oltre a questi spazi urbani, la mappatura riguarderà i luoghi pubblici o aperti al pubblico e i locali attualmente non censiti, ma di primaria necessità per la propria autonomia, in modo da conoscere se un locale può o meno accogliere una persona.
La fascia sociale dei beneficiari di queste attività è molto ampia, perché oltre alle persone con disabilità, comprende anche tutte le persone con difficoltà di deambulazione, in particolare anziani, fino ai genitori con passeggini. Infatti, al di là delle sue finalità immediate, l’iniziativa vuole attuare un vero cambio culturale, in cui la disabilità non sia un tema di cui si occupino solo specialisti e associazioni del settore, ma diventi un pensiero di tutti e sia trasversale ad ogni politica di sviluppo.
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