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Cultura

Con Too Short To Wait il primo passo verso Glocal Film Festival

Tra gli 80 corti in programma, 38 sono in anteprima assoluta o nazionale, mentre molti altri hanno partecipato a importanti festival prima di approdare a TSTW

Gabriele Farina

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TORINO – Da ormai 12 anni il GLOCAL FILM FESTIVAL – rassegna cinematografica legata al territorio piemontese – si fa preannunciare da TOO SHORT TO WAIT, vetrina per tutte le opere che ambiscono ad accedere ai concorsi Spazio Piemonte – per corti di fiction – e Doc Short – per documentari brevi – e far parte della 23ª edizione del Glocal, dal 20 al 25 marzo 2024 al Cinema Massimo di Torino.

In attesa del festival i lavori che hanno risposto alle call per film brevi saranno tutti proiettati al Cecchi Point (Via Cecchi 17, Torino) in 10 appuntamenti lungo il weekend di sabato 17 febbraio – ore 14:30, 16:30, 18:30 e 20:30 – e domenica 18 – 10:30, 12:00, 14:30, 16:30, 18:30 e 20:30 – (ingresso 5 euro).

Una carrellata di 867 minuti di proiezione frutto del lavoro di 112 registi e registe che hanno dato forma a storie e idee delle più diverse in una manciata di minuti. In tutto 80 produzioni, di cui 66 lavori di fiction e 14 documentari, girate in regione o realizzate/presentate nel 2023 da professionisti attivi sul territorio che, dal Torinese al Cuneese, dall’Astigiano all’Alessandrino al Biellese, restituiscono uno spaccato dell’industry cinematografica locale.

Torna inoltre CORSI CORTI – PICCOLE STORIE DI CINEMA che porta davanti al pubblico professionisti e professioniste del cinema glocal: le due mini-masterclass di circa 30 minuti l’una apriranno le proiezioni delle 20:30 e vedranno ospiti lo scrittore e sceneggiatore Francesco Scarrone (SIC, The Repairman) con la sessione “Raccorto – Dal racconto al corto” (sabato 17); e Cristina Vecchio, location manager che ha lavorato con registi quali Dario Argento, Marco Ponti e Davide Ferrario, che si concentrerà sul tema “Dal testo al set. Filosofia della ricerca location” (domenica 18).

Da TSTW al Glocal

Tra i 66 corti di fiction, il voto del pubblico e le valutazioni del team di selezione composto da Chiara Pellegrini, Roberta Pozza, Elia Tron e Fabio Bertolotto, decreteranno quelli che accederanno al Glocal Film Festival di marzo e concorreranno per diversi riconoscimenti: il PREMIO TORÈT Miglior Cortometraggio (1.500€), i Premi ODS Miglior Attore e Miglior Attrice e il Premio Pantaleon Miglior Corto d’Animazione, assegnati dalla Giuria di professionisti, oltre ai premi dei partner Machiavelli Music per la miglior colonna sonora, Scuola Holden alla miglior sceneggiatura e al Premio del Pubblico – Santa Clelia.

Per quanto riguarda i 14 corti documentari, i curatori (Francesco Ghiaccio, Elia Tron, Federica Zancato) selezioneranno 5 lavori che competeranno per il Premio DOC SHORT (dal valore di 500 euro), Cinemaitaliano.info (con la partecipazione al Toscana Filmmakers Festival) e per il Premio del Pubblico, offerto dall’Azienda vitivinicola Santa Clelia; mentre la Giuria esterna UniPop darà un premio speciale, l’iscrizione nominativa all’anno accademico 2024/2025 dell’Università Popolare di Torino.

I film in concorso

La panoramica di TSTW va dalla storia recente e passata legata alla guerra – ne parlano Dive di Aldo Iuliano, che evoca il conflitto in Ucraina, e Il treno di Maurizio Orlandi, sulla deportazione degli ebrei nella Seconda guerra mondiale -, al delicato rapporto con i social, affrontato da Traceback di Enrico Mondino e A F.O.M.O. Tale di Lucio Laugelli. I giovani, i loro desideri e le loro difficoltà, emergono ne A desiderar le stelle di Valerio Marcozzi, Pentaclub (The Club of Five) di Roberto Strazzarino, L’orgoglio di Alice di Nicolò Canestrelli, Mangiavita di Andrea Tomaselli, ma anche in Out Of Character di Niccolò Gioia e No Kid’s Land di Miriam Muraca. Molte anche le tematiche femminili: Due di Alessia Olivetti, sulla violenza domestica; Spazio donne di Roberto Manara dedicato ai diritti delle donne; i traumi della maternità in They Stare di Federico Palumbo e nei due film in costume Beata Beatrix di Diana Dell’Erba, in cui viene messo in scena il tragico destino di una musa, destino di cui invece si riappropria la protagonista de L’ultima lettura (The Last Reading) della franco-tedesca Michelle Kossler. Diversi film abbracciano il genere horror, altri spaziano tra l’onirico e l’assurdo; alcuni sono ambientati in un futuro distopico come Artless di Nicolò Neso, Samuele Sala, Gianluca Macchi e Piovra di Paolo Riccio, Gaele Griseri e Flavio Massimo Tiburzi. Anche in questa 12ª ed. di TSTW l’animazione si distingue con 10 titoli, tra cui 6 opera dai giovani autori del CSC Animazione di Torino.

Mentre scorrono le immagini si riconoscono molti volti noti come Carolina Crescentini (Mare fuori e Boris, due volte vincitrice dei Ciak d’oro) e Riccardo De Filippis (Romanzo Criminale) presenti in Benzina di Daniel Daquino. Qui compare anche il torinese Renato Liprandi (Camera Café) che ritroviamo pure diretto da Alessandro Garelli e Mattia Capone in Livandro. Stesso corto in cui recita Jozef Gjura, vincitore del premio Prospettiva Glocal 2023, attore albanese che ha esordito con Capri-Revolution di Mario Martone per poi entrare nel cast di Sul più bello. Rosa Palasciano (candidata ai David di Donatello e ai Nastri d’argento come migliore attrice) è in Birdwatching di Francesco Eramo; mentre in Due di Alessia Olivetti c’è un altro torinese, Eugenio Gradabosco, attivo da vent’anni tra teatro e televisione (Melevisione, La classe degli asini di Alberto Porporati, Un matrimonio di Pupi Avati, ecc). Il cabarettista astigiano Franco Barbero (spalla di Macario negli anni ‘70 e poi con Nichetti, Pieraccioni, Benigni, Giordana e altri) prende parte a Le pinne magiche di Enza Lasalandra; per Giovanni Scarpa in Ama chi ti ama, fosse pure un cane recita invece Johnson Righeira, reso celebre dal tormentone anni ‘80 Vamos a la playa.

Da segnalare anche Daniele Ciprì che firma la fotografia di Dive di Aldo Iuliano, e l’attore Roberto Accornero (diretto da Fellini e Soldini, noto come il responsabile risorse umane in Camera Cafè) come doppiatore per Buco nell’acqua realizzato dai partecipanti al progetto Radici dell’Istituto Sociale di Torino.

Tra gli 80 corti in programma, 38 sono in anteprima assoluta o nazionale, mentre molti altri hanno partecipato a importanti festival prima di approdare a TSTW. Ad esempio, Dive è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Orizzonti; Couvade all’ONED di Pechino, mentre Ultraveloci allo Show Me Shorts Film Festival in Nuova Zelanda e al Rome Indipendent Film Festival. Out Of Character ha preso parte al Giffoni e ottenuto riconoscimenti in altri appuntamenti, al pari de La notte, presentato al Festival di cinema d’animazione di Annecy, dove ha vinto il Cristal d’Annecy for best graduation film. Sempre in ambito internazionale, a Spaghetti al cocco è stata assegnata la menzione speciale della Giuria all’Handifilm Festival di Rabat (Marocco), mentre Akufeni ha preso parte a Cinanima, in Portogallo e Il piccolo diario è stato selezionato al Golden Bridge Istanbul Short Film Festival.

Nei vari lavori di Too Short To Wait 2024, il fattore glocal si rintraccia non solo dietro la camera, con autori e professionisti attivi in Piemonte, ma è evidente anche sullo schermo con la quasi totalità dei lavori in programma girati in diverse zone della Regione. Da evidenziare, infine, l’importante numero di cortometraggi realizzati grazie al sostegno della Film Commission Torino Piemonte.

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