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Cronaca

A Torino condannate per usura le due sorelle figlie di un noto strozzino

Le figlie di Raffaele Ancona, noto usuraio torinese, sono state condannate a tre anni di carcere per aver continuato le attività illecite del padre.

Caterina Malanetto

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TorinoRaffaele Ancona era un usuraio noto in città, imprestava soldi con interessi mensili che arrivavano anche al 10%. Dopo la sua morte, le due figlie hanno perseguito l’attività illecita del padre. Per questo, Addolorata ed Emanuela Ancona sono state condannate a tre anni di reclusione, con confisca dei beni per 40mila euro e pagamento di una provvisionale di 15mila euro a favore della parte civile.

L’intreccio con il compro oro

Inoltre, una coppia di coniugi proprietari di un negozio di compro oro è stata coinvolta in un intricato intreccio di amicizie e accordi finanziari con Ancona. Accusati di usura ed estorsione, sono stati assolti per mancanza di prove. Tuttavia, hanno scoperto di essere involontariamente coinvolti in un debito legato a pratiche usuraie.

L’intreccio parte da qui: Ancona si rivolge al proprietario del negozio per consigli su un compro oro a Torino e un investimento immobiliare ad Alba, cercando anche sostegno finanziario. Sei anni fa, l’usuraio muore improvvisamente, lasciando alle figlie sia i suoi debiti che i suoi crediti, tra cui un credito di 160.000 euro con un commercialista, che l’uomo non riesce più a rimborsare. Questa situazione genera un complicato groviglio finanziario.

Le due sorelle avrebbero presentato il commercialista ai coniugi, affermando che il padre aveva ancora debiti con loro, pari a circa 140.000 euro, e che il commercialista stava elaborando un piano di rientro. Tuttavia, si scoprì che questa presentazione era un tentativo di evitare il problema e trasferire il debito ad altri.

 

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