Cittadini
Lo Russo scrive a Meloni: “preoccupato per il futuro di Mirafiori”
La lettera arriva dopo le dichiarazioni a Bloomberg del Ceo di Stellantis Carlos Tavares
TORINO – Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha scritto alla premier Giorgia Meloni manifestando la sua preoccupazione per il futuro di Mirafiori. Dopo le dichiarazioni a Bloomberg del Ceo di Stellantis Carlos Tavares secondo cui alcuni stabilimenti sono “a rischio chiusura” se non ci saranno incentivi alla mobilità elettrica, si pensa che in bilico siano Mirafiori e Pomigliano.
“Illustre Presidente del Consiglio dei Ministri, Le scrivo per manifestarLe la mia profonda preoccupazione per le recenti dichiarazioni dell’Amministratore Delegato di Stellantis Carlos Tavares in merito alle sorti
degli impianti di produzione automobilistica in Italia” – scrive Lo Russo. “Il 20 settembre 2022, di concerto con il Presidente Alberto Cirio, la Città di Torino ha siglato un protocollo con la Regione Piemonte e il Gruppo Stellantis – scrive Lo Russo – accordo che prevede la produzione della 500 elettrica, il montaggio della linea Maserati, con motorizzazione tradizionale, Hybrid e full electric, e la scelta di realizzare nello storico stabilimento di Mirafiori l’hub europeo per il recupero funzionale dei veicoli elettrici ed il Battery Technology Center, quest’ultimo inaugurato l’8 settembre 2023” – continua sperando che il governo possa “ascoltare con attenzione le istanze del territorio”.
“A testimonianza della nostra volontà di convergere e realizzare obiettivi comuni nell’esclusivo interesse della Città di Torino e del Piemonte – continua nella lettera a Meloni il sindaco Lo Russo – desidero metterLa al corrente dello stato di apprensione per il futuro occupazionale della fabbrica di Mirafiori espresso da tutte le sigle sindacali nel corso di una riunione avvenuta il 29 gennaio scorso presso il Palazzo Civico di Torino”.
Dello stesso avviso anche la Chiesa Torinese nella persona di Alessandro Svaluto Ferro, direttore dell’Area Sociale della Diocesi di Torino: “Le dichiarazioni di Carlos Tavares sul futuro a rischio dello stabilimento di Mirafiori preoccupano molto la Chiesa torinese. Se a Natale l’Arcivescovo Repole domandò pubblicamente di chiarire i progetti dell’azienda, la risposta che oggi giunge da Stellantis comunica purtroppo una sensazione di grande incertezza.
Con il pensiero ai lavoratori, alle loro competenze che sono elemento di valore per il territorio, alle famiglie e ai loro bisogni e progetti, ma anche all’intero sistema delle imprese che ruotano attorno a Stellantis, auspichiamo che il gruppo automobilistico compia ogni sforzo per conservare e sviluppare la sua presenza a Torino.
L’ad Tavares – nel confronto con le organizzazioni sindacali e le loro proposte, e nel dialogo con le Istituzioni – indichi quali sono le condizioni che consentono la tenuta e lo sviluppo dello stabilimento di Mirafiori e la valorizzazione del sistema dell’auto torinese. Il solo ragionamento sugli incentivi all’acquisto dell’auto non entra nei fattori di competitività e sviluppo che possono qualificare e rilanciare Mirafiori e il sistema dell’auto torinese”.
Anche i sindacati non nascondono la loro preoccupazione e auspicano nuovi modelli per lo stabilimento torinese.
“Alla luce del tavolo di ieri e dell’accendersi di polemiche purtroppo molto confuse, e soprattutto vista la situazione sempre più grave del settore automotive colpito dalle ricadute della transizione, ribadiamo la nostra richiesta a Stellantis di assegnare un ulteriore modello a Torino che compensi l’uscita di produzione della gamma Maserati”. Lo dichiara il segretario generale Uilm Torino, Luigi Paone.
“Mirafiori – sottolinea Paone – non può sostenersi con la sola 500 BEV, mentre la maggior parte delle produzioni Maserati stanno arrivando al termine. Al Governo chiediamo di intervenire con maggiore incisività e con una politica industriale dedicata all’automotive, capace di guardare oltre la fase che stiamo attraversando”.
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