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Ambiente

Non cambiamo le foglie in tavola! Il Comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio chiede all’amministrazione torinese rispetto per il ricorso che ha a oggetto l’alberata

In presenza di un ricorso, l’oggetto del contendere non dovrebbe subire alcuna alterazione, tanto più a opera di una delle parti in causa

Alessia Serlenga

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TORINO – Nelle scorse settimane sono stati effettuati per conto del Comune controlli ritenuti immotivatamente invasivi dal CTP dei ricorrenti, con scortecciature estese di alcuni alberi. In pendenza della vertenza legale, sarebbe stato corretto che tali accertamenti si fossero svolti previa comunicazione al Giudice e al CTU e, meglio ancora, alla
presenza dei CTP. Ciò non è avvenuto, ma l’altroieri (mercoledì 17 gennaio) l’Avv. Cuffaro ha ricevuto dai difensori
del Comune notizia di un’istanza che chiede il nulla osta del Giudice ad abbattere ben 17 alberi e a metterne in
sicurezza altri 16 il cui livello di pericolosità sarebbe elevato. Pressoché simultaneamente, l’Assessore Tresso ha
tenuto una conferenza stampa in cui ha già annunciato l’intervento, a partire dalla prossima settimana. Non solo, ma
ha anche comunicato che sarà effettuato un intervento di potatura, a suo dire necessario per problematiche legate
al ripristino della linea tramviaria n. 15.

Soltanto ieri l’Avv. Cuffaro ha potuto ottenere gli esiti degli accertamenti che motivano gli abbattimenti, ora allo
studio del nostro CTP. Ci riserviamo quindi di pubblicare ulteriori osservazioni.
Noi non sottovalutiamo certo la necessità di assicurare l’incolumità dei cittadini, posta dal Comune come motivazione degli abbattimenti, ma a tale obbligo l’Amministrazione può e deve adempiere rispettando l’esistenza del ricorso.

Ricorso che non viene realmente incluso tra i criteri che in questo momento devono condizionare l’operato del Verde
Pubblico sull’alberata di corso Belgio.
Inquieta che gli accertamenti siano stati eseguiti quasi un anno prima rispetto a quando programmato (ovvero a
gennaio, anziché a dicembre 2024), dalla stessa ditta che aveva effettuato il controllo fitostatico nel 2022. Ci lasciano
perplessi anche gli interventi di contenimento delle chiome su un’alberata che è stata tutta potata appena un anno
e mezzo fa, nel luglio 2022, motivati con le esigenze di inanimate infrastrutture (il tram) anteposte a quelle del delicato corridoio ecologico, con una sottovalutazione del verde e dell’ecosistema decisamente anacronistica.
Ricordiamo che gli alberi idealmente non dovrebbero essere potati mai, come ben sanno e predicano anche i tecnici
comunali apicali, e che la potatura, quando proprio inevitabile, in città è operazione sensibile da eseguire con la
dovuta tecnica e oculatezza, nonché da limitare al minimo, escludendo capitozzature e potature drastiche, nel
rispetto dei Criteri Ambientali Minimi (CAM)

Salvaguardare l’incolumità pubblica nel 2024 in Italia non significa certo evitare l’esiguo rischio che un ramo cada in
testa a una persona, ma ridurre le cause di mortalità prematura per decine di migliaia di persone: oggi l’inquinamento e tra poco gli eventi climatici estremi, in primo luogo le ondate di calore, dicono gli esperti. In proposito dobbiamo infine rilevare che per la questione di corso Belgio sono altrettanto sconcertanti le dichiarazioni dell’Assessore Tresso che i silenzi dell’Assessora all’Ambiente Foglietta e dell’Assessore alla Salute Rosatelli.

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