Economia
Sciare è un privilegio “per ricchi”, soprattutto in Piemonte: skipass aumentati del 7,95%
Gli impianti piemontesi sono i terzi d’Italia per rincari percentuali rispetto alla stagione ’22/’23
TORINO – Il Piemonte è la terza regione d’Italia in cui il costo dello skipass giornaliero è aumentato di più rispetto alla scorsa stagione. Secondo un report di Altroconsumo, la variazione % media del biglietto giornaliero (per un adulto) è del 7,95%.
Le località più care
In testa alla classifica delle regioni più “salate” c’è il Friuli, con un +10,84% rispetto allo scorso anno. Segue il Trentino Alto-Adige con +8,55% e il Piemonte con, appunto, +7,95. In scia ci sono anche Lombardia (+7,59%) e Veneto (7,18). Meno rincari invece per la Valle d’Aosta, con “solo” il +4,62%.
I comprensori piemontesi “per ricchi”
La via Lattea ha numeri più alti della regione: qui il rincaro rispetto al 22/23 è dell’11,4%. Si paga infatti 49 euro invece che 44; ricaro simile anche per il biglietto 5 giorni in alta stagione: si è passati da 193 a 221 euro.
L’altra zona in cui si scia pagando sempre di più è Bardonecchia, dove si devono spendere 46 euro per un giornaliero. Limone Piemonte ha numeri simili: dai 45 ai 47 euro per una giornata.
Perché questi rincari?
Perché gli impianti di risalita devono essere azionati con l’energia elettrica e quest’ultima costa sempre di più. In secondo luogo l‘innevamento artificiale ha bisogno di accumuli di acqua e, ancora una volta, energia elettrica per “sparare”. In aggiunta le temperature primaverili di queste settimane innescano un circolo vizioso: più fa caldo, meno nevica, più bisogna innevare in modo artificiale e, quindi, più i gestori degli impianti spendono.
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