Ambiente
Il livello di benessere in Piemonte nel 2023 è sopra la media nazionale, ma occhio alle disparità tra province
Secondo l’Istat gli indicatori nella fascia medio-bassa si collocano ad Alessandria e Vercelli
PIEMONTE – “il livello di benessere relativo nella regione è più alto che in Italia, ma di qualche punto inferiore rispetto al complesso dei territori del Nord-ovest”: così il report annuale Bes T (benessere dei Territori9 dell’Istat, riferito al 2023.
Il Bes T, che raccoglie i principali indicatori di benessere di una regione e li confronta con il quadro nazionale, dipinge un quadro positivo in particolare per la città di Torino: il 54,1 per cento degli indicatori sono nella fascia alta e medio alta.
La disomogeneità territoriale
Tra le province con meno indicatori nella fascia alta ci sono Alessandria e Vercelli (solo il 37,7%e il 42,6% degli indicatori è indicabile come “alto”). Asti, Verbano-Cusio-Ossola e Cuneo si collocano nella fascia medio-alta, la stessa fascia in cui rientra circa il 50% degli indicatori.
Punti di forza: salute e istruzione
Il tasso di mortalità infantile e di mortalità stradale dei giovani è in miglioramento rispetto agli anni precedenti. Anche qui tuttavia ci sono differenze: ad Alessandria e Vercelli c’è la più bassa speranza di vita alla nascita (81,6 e 81,7 anni rispettivamente, circa 10 mesi in meno della media del Piemonte e 14 mesi in meno che a Torino).
Nella scuola il Piemonte ha un tasso di studenti di terza media con competenze numeriche o alfabetiche non adeguate inferiore rispetto alla media nazionale (-4,7 punti percentuali). I giovani che si iscrivono all’università sono il 55,7 %, superando di quasi quattro punti percentuali il valore medio nazionale. I giovani piemontesi che non lavorano e non studiano (NEET) sono il 15,4 per cento (nel 2022).
Il benessere economico
L’Istat dice che “la retribuzione media annua dei lavoratori dipendenti assicurati Inps è stata di circa 22.300 euro (al lordo Irpef), quasi 1.700 euro in più della media italiana, ma circa 2.200 euro più bassa della media del Nord-ovest”.
La sicurezza
In Piemonte ci sono più reati predatori e morti per incidenti stradali. Borseggi e furti: 235,7 per 100 mila abitanti
(quasi 80 per 100 mila in più dell’Italia); denunce di furto in abitazione: 252,1 per 100 mila abitanti (41,2 punti al di sopra della media-Italia).
L’ambiente
Nella regione piemontese ci sono meno persone esposte a rischi climatici. Chi è esposto alle alluvioni e a perdite idriche è di 7 punti percentuali inferiore alle media nazionale. “Bene” anche i giorni di durata dei periodi di caldo: 9 giorni che eccedono la soglia, a fronte dei 15 dell’Italia. In confronto alle altre regioni del nord tuttavia il Piemonte è messo peggio, con un divario di +3 gironi.
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