Economia
FIM FIOM UILM aprono ai produttori di automobili cinesi a Torino
Nessun pregiudizio sui cinesi purché rispettino le regole europee e italiane
TORINO – Durante la conferenza stampa sulla situazione di Mirafiori, sul settore auto e sulle prospettive industriali della città di Torino FIM FIOM UILM hanno detto basta con il tabù del produttore automobilistico unico ovvero prima Fiat poi FCA e ora Stellantis, a Torino deve arrivare un altro costruttore: “nessun pregiudizio sui cinesi purché rispettino le regole europee e italiane. Soltanto attraverso il rilancio di Mirafiori l’indotto può riprendere a camminare”.
“Il tabù non ci deve essere per nessuno, tanto i cinesi andrebbero altrove. L’importante è che portino lavoro”, spiega Luigi Paone, segretario generale della Uilm torinese. “Questo documento unitario mette in evidenza che per Mirafiori è un periodo di grande sofferenza, serve un atto di grande responsabilità. È il momento di rivendicare il ruolo di Torino e chiedere conferme. Coinvolgeremo le istituzioni, le imprese, i sindacati confederali. Dobbiamo essere tutti uniti” afferma Rocco Cutrì, segretario generale della Fim Torino. “Se siamo insieme allo stesso tavolo vuol dire che la situazione di Torino e Mirafiori è molto difficile e complicata. Non è sufficiente smontare parti delle auto o fare un maquillage della palazzina degli impiegati, servono nuove produzioni, abbiamo bisogno di volumi produttivi” afferma Edi Lazzi, numero uno della Fiom torinese
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