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Cronaca

Eredità Agnelli: stop del Tar alla pubblicazione dell’elenco delle opere d’arte

Annullata dal Tar del Lazio la nota del Ministero della Cultura

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ROMA – I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da John, Lapo e Ginevra Elkann, nipoti di Gianni Agnelli: annullata dal Tar del Lazio la nota con cui il Ministero della Cultura aveva dato il via libera alla pubblicazione dell’elenco delle opere d’arte appartenute all’Avvocato e ai suoi eredi.

La richiesta di consultazione dell’elenco delle opere, proprio in ragione dell’accesso civico generalizzato, era stata avanzata da un giornalista della trasmissione Rai Report. Ma, come riporta Rai News, i legali degli Elkann avevano sollevato il problema della tutela della sfera di riservatezza delle persone interessate e della conservazione dei beni in questione. La richiesta, inoltre, non risultava “proporzionata rispetto allo scopo tipico dell’accesso civico generalizzato”.

Si è spesso disquisito intorno all’esistenza di un patrimonio immenso in capo al defunto Giovanni Agnelli. Tra le ricchezze dell’Avvocato anche una delle collezioni d’arte più preziose d’Italia, avvolta però nel mistero e di cui si è occupata proprio la trasmissione Rai in una inchiesta andata in onda il 15 ottobre.

L’immenso patrimonio della collezione di Gianni Agnelli, finita al centro della disputa sull’eredità tra la figlia Margherita e i nipoti John, Lapo e Ginevra Elkann, conta una lista di oltre 600 capolavori dell’arte moderna e contemporanea, da Monet a Picasso, da Bacon a Balthus, fino a Canova e Balla.

Attraverso l’incrocio di decine di documenti inediti, raccolti tra l’Italia e la Svizzera, Report era riuscita a compilare per la prima volta l’elenco completo della ricchissima collezione d’arte della famiglia.

Alcune opere importantissime negli anni sono sparite nel nulla, sotto il naso delle soprintendenze. E potrebbero essere finite all’estero, negli appartamenti svizzeri o americani degli eredi, battute in aste internazionali o nascoste nei porti franchi svizzeri. Sulla loro scomparsa indaga oggi la Procura di Milano.

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