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I piemontesi riscoprono la lettura, tra i regali di Natale più gettonati ci sono i libri
I libri sono la vera sorpresa delle imminenti feste natalizie
TORINO – Per questo Natale i piemontesi riscoprono i libri: una piacevole conferma per gli amanti della lettura e una notizia positiva per chi, dei libri, ne ha fatto una professione.
Sono proprio loro, infatti, a costituire la vera sorpresa delle imminenti feste natalizie.
L’indagine di Confesercenti: aumentano le vendite di libri
Secondo i dati di una indagine condotta da Confesercenti, tra i vari commercianti interpellati, sono proprio i librai a dichiararsi i più soddisfatti delle vendite, che rispetto allo stesso periodo nello scorso anno sono aumentate del 18/20%. Più in generale, è la spesa media a crescere: 223 euro rispetto ai 197 del 2022, con un aumento nominale di quasi il 12%, ridotto però a circa il 6% reale se si tiene conto dell’inflazione.
Le librerie rimangono per i piemontesi il luogo prediletto per l’acquisto dei libri da donare a Natale e le attività di vicinato vengono scelte dal 20% dei consumatori.
A sorpresa – secondo il sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti – si assiste a una crescita della preferenza per i negozi di quartiere da parte dei più giovani con un’età compresa tra i 18 ed i 34 anni, con una quota passa dal 20 al 22%. Il 14%, invece, si rivolgerà ad un mercatino per comprare almeno uno dei regali da mettere sotto l’albero.
Ma, per molti, le piattaforme online sono diventate ormai indispensabili: in crescita la vendita diretta via web, con la quota di chi acquisterà online direttamente dal sito del produttore che sale dal 21 al 23%. Soprattutto, si consolida la prevalenza delle grandi piattaforme di e-commerce, cui intende rivolgersi il 68% degli intervistati, rispetto al 63% dello scorso anno.
Dati incoraggianti e che fanno ben sperare, ma che, ahinoi, devono comunque tenere conto dell’importante crisi dei consumi che condiziona ancora pesantemente le scelte dei piemontesi. Almeno il 43% di loro ha dichiarato di voler contenere la spesa per i regali di Natale 2023, in diminuzione rispetto al 47% dello scorso anno, certo, ma ancora rilevante.
“Speriamo in una accelerazione finale che, anche grazie alle tredicesime, confermi e migliori questo trend: se non altro, avremo avuto un Natale leggermente migliore di quello dello scorso anno. Ma – dice Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti Torino – i consumi rimangono deboli e non saranno due o tre settimane in controtendenza a ‘salvare’ un anno pieno di difficoltà, a cui segue un 2024 che temiamo in frenata”.
Cosa si regala di più a Natale
I libri hanno subito un vero balzo nelle preferenze di acquisto per queste festività, e si aggiudicano un dignitoso terzo posto del podio con il 44%. Alle prime due posizioni nella classifica delle intenzioni di acquisto per i regali troviamo: al primo posto i capi d’abbigliamento (51%), un conferma per il settore, seguiti dai prodotti di profumeria (45%).
Poi giochi e giocattoli (38%), accessori di moda (33%), regali gastronomici (29%), prodotti tecnologici e regali di gioielleria (entrambi al 24%), arredamento e prodotti per la casa, calzature e videogiochi (tutti al 20%). Il 10%, invece, segnala l’intenzione di regalare un viaggio o una vacanza, un dato in ascesa rispetto al 7% dello scorso anno.
Un altro settore in crescita è quello dei fiori con la tradizionale stella di Natale che si conferma la regina delle feste: le vendite dell’omaggio floreale natalizio per eccellenza registrano un incremento del 15% rispetto allo scorso anno. In calo, invece, gli acquisti dei classici abeti di Natale (-10%).
Non delude le aspettative neanche l’alimentare che, al di là della spesa per i regali, tiene e migliora le posizioni, a conferma che i piemontesi non rinunciano alla spesa per il cenone e il pranzo di Natale. Secondo Confesercenti, la spesa alimentare – a detta di gastronomi, alimentaristi, macellai e pasticceri – ha avuto un incremento: i primi dati – che gli operatori sperano di migliorare, trattandosi di prodotti che si acquistano soprattutto negli ultimi giorni – indicano un più 10%. Si assiste, in particolare, alla conferma di una tendenza già riscontrata negli ultimi anni: i piemontesi preferiscono scegliere panettoni e pandori artigianali e – più in generale – si riscontra un ritorno ai prodotti del territorio.
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