Seguici su

Ambiente

Perchè tra i rifiuti dimenticati sulle Alpi non sono mai stati trovati 50 euro

Nei giorni scorsi European Research Institute ha presentato il rapporto sulla ricerca, durata due anni, di raccolta rifiuti sulle Alpi Occidentali

Gabriele Farina

Pubblicato

il

TORINO – Nei giorni scorsi European Research Institute ha presentato il rapporto sulla ricerca, durata due anni, di raccolta rifiuti sulle Alpi Occidentali. E’ il progetto CleanAlp, il primo al mondo a studiare l’inquinamento da plastica e altri rifiuti sulle montagne.

Quelli di Clean Alp sono dati impressionanti. Le escursioni oggetto della ricerca scientifica sono state 46 su tutto l’arco alpino nord-occidentale italiano, 475,43 i km percorsi e analizzati con un dislivello complessivo di 26931 metri in 26 vallate dal Parco Nazionale della Valgrande, al confine tra Piemonte, Lombardia e Svizzera, alla Val Tanaro, al confine tra Piemonte, Liguria e Francia, con un totale di 203,815 kg di rifiuti, con una media di 0,4286 kg a km, insieme a 810 partecipanti volontari coinvolti. Al termine di ogni escursione il materiale raccolto è stato censito pezzo per pezzo: 11357 gli oggetti registrati, 23,2 a chilometro. L’escursione più “pulita” è stata quella effettuata sul Sentiero dei Fiori in Valle Stura (Cuneo): 0,265 kg su 14.82 km, mentre il Monte Barone in Val Sessera (Biella) si aggiudica il carico maggiore, con 20,695 kg in 14,1 km.

La varietà dei rifiuti trovati sulle Alpi

La varietà degli oggetti trovati è per certi versi davvero stupefacente: mutande e biancheria intima in generale, pneumatici, preservativi, assorbenti femminili, lattine e confezioni risalenti agli anni ’70, cotton fioc e puntine da disegno ad alta quota o sacchetti con deiezioni canine canine. Notevole la quantità di materiali rinvenuti e riconducibili a oltre 40 anni fa: una stima può essere quella del 30 per cento.

Ma tra tutta questa incredibile varietà di rifiuti sulle nostre Alpi non sono mai stati trovati 50 euro. Perchè? Lo spiega Franco Borgogno, ideatore e coordinatore del progetto CleanAlp, in questo video. La questione è molto semplice: basta fare attenzione.

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *