Salute
A Torino sono soprattutto le donne ad occuparsi della salute dei figli
Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Torino, una responsabilità prevalentemente materna
TORINO – La salute dei figli è sicuramente tra le principali preoccupazioni di qualunque genitore. Ma come si occupano concretamente di questo aspetto le famiglie torinesi? Su questo tema si incentra l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, condotto in collaborazione con l’istituto di ricerca Nomisma.
Un primo dato che salta all’occhio è quanto la cura dei figli resti ancora, anche a Torino, una responsabilità prevalentemente materna. Il 97% delle madri interrogate da UniSalute, infatti, dice di occuparsi attivamente – da sole o insieme al partner – della salute dei figli, ad esempio contattando il medico e pianificando i vari controlli. Solo il 47% dei padri, al contrario, dice di gestire questo ambito della vita familiare. Nel complesso, in appena il 44% delle famiglie questa responsabilità è condivisa da entrambi i genitori, con un’evidente disparità di genere che fa gravare questo compito soprattutto sulle donne.
Indipendentemente da chi nello specifico si occupi di questo aspetto, in caso di malattia dei figli il pediatra di libera scelta resta il punto di riferimento, con il 57% delle famiglie torinesi che vi si rivolge sempre (38%) o spesso (19%). Oltre quattro su dieci (41%) si rivolgono però almeno qualche volta a un pediatra privato.
Tra i fattori che spingono le famiglie torinesi a ricorrere a uno specialista privato per la salute dei propri figli, i principali sono i tempi di attesa più brevi, citati dal 39% del campione, la maggior facilità di contatto con il medico, indicata dal 28% degli intervistati, e la possibilità di svolgere le visite a domicilio (22%). Proprio la scarsa disponibilità per visite a domicilio è il principale limite che le famiglie riscontrano nel rapporto col pediatra di libera scelta (citato dal 50% del campione), seguito dalle difficoltà a contattare il pediatra e a prenotare i controlli (43%) e dalla mancanza di disponibilità a svolgere visite nel weekend (30%).
Infine, secondo il sondaggio, le famiglie torinesi preferiscono passare dalla sanità privata anche per alcuni controlli più specialistici: nell’ultimo anno, ad esempio, appena il 13% ha fatto svolgere ai figli una visita oculistica con il servizio pubblico.
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