Ambiente
Il torinese Aurelio Peccei partigiano, manager, ambientalista, innovatore e padre della sostenibilità
Giovedì 30 novembre 2023 inizia a Dubai la Cop28, la Conferenza delle Parti numero 28, COP28 UAV, United Arab Emirates organizzata dall’UNFCCC, United Nations Convention on Climate Change, la conferenza annuale dei Paesi che hanno sancito la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. E l’evento mondiale in cui si trovano gli esperti del settore per cercare di trovare delle soluzioni ai problemi dei cambiamenti climatici.
La pietra miliare della formazione dei concetti legati alla sostenibilità è The Limits to Growth, in italiano I limiti alla crescita pubblicato nel marzo del 1972 dal Club di Roma che fu fondato dal torinese Aurelio Peccei. Peccei è un personaggio quasi mitico per gli esperti di ambiente, clima e sostenibilità.
Aurelio Peccei nasce a Torino il 4 luglio 1908 dove si laureò in economia nel 1930, dopo la laurea vinse una borsa di studio alla Sorbona di Parigi. Tornato a casa entrò in Fiat nonostante fosse sospettato di antifascismo. Durante la Seconda Guerra Mondiale Peccei fu coinvolto nel movimento nella resistenza all’interno delle Brigate Giustizia e Libertà. Nel 1944 fu arrestato, messo in prigione per un anno e rischió di essere messo al muro.
Dopo la fine della guerra Peccei fu coinvolto nella fondazione dell’Alitalia. LA Fiat poi lo trasferì in Sud America e si stabilì in Argentina dove visse una decina di anni. Nel 1958 fondò Italconsult, una joint-venture tra i più famosi marchi italiani come Innocenti, Montecatini Fiat e altri per fornire consulenza economica e ingegneristica a 50 paesi in via di sviluppo del terzo mondo. Nel 1964 divenne l’amministratore delegato della Olivetti dove rimase fino al 1967.
A questo punto Peccei decise di dare una svolta alla sua vita creando con altri nel 1968 il Club di Roma una associazione non governativa, non-profit che voleva agire come catalizzatore dei cambiamenti globali, individuando i principali problemi che l’umanità si sarebbe dovuta trovare ad affrontare, analizzandoli in un contesto mondiale e ricercando soluzioni nei diversi scenari possibili. In altre parole, un think-tank sui temi dei cambiamenti della società contemporanea.
Nel 1972 il Club di Roma pubblicò il Rapporto sui limiti dello sviluppo, che quale prediceva che la crescita economica non potesse continuare in modo indefinito e ipotizzava diversi problemi legati a ambiente, inquinamento, risorse e popolazione mondiale che poi si sono drammaticamente realizzati.
Aurelio Peccei muore a Roma, 13 marzo 1984 ottimista nel pensiero: La mia grande speranza è di aver contribuito , nella piccola misura che è data a una persona, alla rinascita dello spirito dell’uomo, sperando che l’intero sistema umano eviti di polarizzarsi verso concezioni o condizioni estreme che lo porteranno alla rovina.
Per anni le idee di Aurelio Peccei e del Club di Roma furono criticate e ignorate. Con le ricorrenti crisi finanziarie, con il peggiorare dei cambiamenti climatici il rapporto “I limiti della crescita” è diventato drammaticamente attuale insieme alla necessità di affrontarli in un contesto globale.
La Figura di Aurelio Peccei raccontata da Luca Mercalli
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