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Salute

All’ospedale di Rivoli i cani entrano in Rianimazione

L’obiettivo è il miglioramento della qualità di vita e la promozione del benessere per pazienti, familiari e personale sanitario

Gabriele Farina

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RIVOLI – Ha preso il via in questi giorni, con i primi incontri di formazione rivolti al personale, un nuovo progetto che vede coinvolta la S.C. Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli, diretta da Michele Grio. Il progetto si chiama “Ri-Animali” e contiene nel nome la sintesi del suo obiettivo: il miglioramento della qualità di vita e la promozione del benessere per pazienti, familiari e personale sanitario.

A promuoverlo all’interno dell’Ospedale di Rivoli è l’Associazione Aslan – Il legame con gli animali, che si occupa di interventi di Pet Terapy in diversi contesti e che ha avviato il progetto grazie ad una donazione di una collaboratrice Aslan, Laura Cedro, prematuramente scomparsa a novembre 2022. L’animale scelto per questo progetto è il cane, non nuovo ad interventi nelle strutture ospedaliere, ma per la prima volta coinvolto all’interno di un reparto di rianimazione.

Il progetto

L’ambito di intervento, previsto dalle Linee Guida Nazionali in IAA riconosciute dal Ministero della Salute nel 2015, è quello dell’Educazione Assistita con Animali (EAA), che grazie alla mediazione del cane può stimolare le capacità di adattamento dei pazienti durante la degenza ospedaliera. Gli Interventi Assistiti con Animali si inseriscono pienamente in quella che viene definita “umanizzazione delle cure” nel contesto ospedaliero e coinvolgo non solo i pazienti, ma anche il contesto che li circonda, composto dai familiari e dal personale, medico, infermieristico e sanitario. Per questi ultimi il progetto contiene inoltre un’ulteriore particolare valenza, che riguarda la prevenzione dello stress lavoro-correlato.

“La formazione recentemente avviata all’Ospedale di Rivoli” osserva Franca Dall’Occo, Direttore generale dell’AslTo3 “è rivolta al personale sanitario della Rianimazione e ha come obiettivo l’avvio, il prossimo anno, di un’attività di Pet Therapy per i pazienti, i familiari e anche per il personale del reparto. Riteniamo che la presenza degli animali selezionati per il progetto, sotto stretta osservanza dei parametri necessari di igiene e sicurezza, possa dare un concreto contributo al benessere delle persone e all’umanizzazione delle cure”.

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