Cronaca
Coppia di ragazzi gay insultata a Nichelino
Arcigay Torino: “La sensibilizzazione e il contrasto a ogni forma di violenza devono essere una responsabilità collettiva”
NICHELINO – Sabato 18 novembre, in Via XXV Aprile a Nichelino, una coppia di ragazzi gay è stata insultata per strada da una macchina che, fermandosi al loro fianco, ha cominciato a urlare insulti a stampo omolesbobitransfobico.
La macchina ha poi svoltato rapidamente in una traversa vicino ed è fuggita.
“Tutta la nostra solidarietà a Giorgio e ad Andrea, i due ragazzi aggrediti, per l’aggressione verbale a stampo omolesbobitransfobico subita. È preoccupante quanto gli episodi di violenza e discriminazione nei confronti della comunità LGBTQIA*+ stiano aumentando generando la paura nelle persone anche solo nel tenersi per mano” ha dichiarato Lara Vodani, Vicepresidente di Arcigay Torino.
“Il fatto che Giorgio abbia sentito l’esigenza di rimarcare che lui e Andrea non fossero nemmeno abbracciati e non si stessero neanche tenendo per mano è rappresentativo del fatto che per la comunità queer diventa sempre più difficile vivere liberamente le proprie relazioni, quasi come se queste fossero la causa scatenante dell’odio e non che quell’odio vada combattuto a prescindere.” prosegue Vodani
“Le associazioni non possono essere le uniche a farsi carico di questi problemi. La sensibilizzazione e il contrasto ad ogni forma di violenza devono essere una responsabilità collettiva! La nostra associazione si rende quindi disponibile a incontri, collaborazione e formazione con il Comune di Nichelino per far si che episodi come quello appena accaduto non avvengano più. Inoltre Arcigay Torino , con la collaborazione di altre tre associazioni torinesi e con il supporto dell’Unar, ha attivato PorTo Sicuro-Centro antidiscriminazioni LGBTQIA*+. Il progetto accoglie e sostiene vittime di discriminazione omolesbobitransfobica e ha all’attivo diversi sportelli che vanno dall’ascolto all’assistenza legale e psicologica. Siamo pronti ad accogliere Andrea e Giorgio e a fornire loro tutto il supporto di cui hanno bisogno.” conclude Vodani.
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