Piemonte
La Camera ha approvato il Ddl che vieta carne e tonno prodotti da colture cellulari animali
Coldiretti ottiene un’altra vittoria legislativa a difesa dei consumatori, degli agricoltori e del diritto al cibo sano per tutti i cittadini
TORINO – Con 159 sì e 53 no, la Camera ha approvato, ieri, definitivamente il Ddl “Disposizioni in materia di divieto di produzione e di immissione sul mercato di alimenti e mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati nonché di divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali”.
Sarà quindi vietato in Italia produrre carne o tonno prodotti da colture cellulari animali e sarà vietato chiamare con nomi di prodotti derivati dalla carne alimenti di origine vegetale (sarà vietata la definizione di “hamburger vegetale” o “cotoletta vegana”).
Il principio di precauzione per salvaguardare la sicurezza alimentare dei consumatori è stato il motore che ha convinto Coldiretti a proporre un provvedimento di legge che vietasse sul territorio nazionale la produzione e la commercializzazione dei cibi non naturali, ottenuti da moltiplicazioni cellulari in bioreattori su brevetti e licenze delle multinazionali hi-tech.
La proposta di Coldiretti è stata recepita nel Disegno di legge presentato dal ministro dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Francesco Lollobrigida, insieme al ministro della Salute, Orazio Schillaci. La proposta era stata sostenuta da una grande campagna di raccolta firme nei mercati contadini, alle giornate del Ringraziamento e alle iniziative di Coldiretti.
«Dopo questo risultato – dichiara il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – vogliamo soprattutto ringraziare quei 16mila cittadini di Torino e provincia che hanno firmato per sostenere la nostra proposta di una legge contro il cibo sintetico e quei 62 Comuni della provincia di Torino che hanno approvato delibere a sostegno della proposta di legge. Questa è una vittoria che nasce da una mobilitazione dal basso. Una mobilitazione a sostegno del diritto alla salute e del diritto a sapere cosa mangiamo, a sostegno del diritto a mantenere il nostro legame di Esseri umani con la Natura imparando sempre più a rispettarla e non a metterla da parte. Abbiamo acceso un faro su un’aberrazione che stava passando nella società senza essere affrontata con il giusto spirito critico e soprattutto senza che venisse salvaguardato il principio del dubbio scientifico. Ora chiediamo in Europa che il cibo sintetico sia paragonato ai farmaci e non ai “novel food”. Questo non è un “nuovo cibo”: questo è un “non cibo”. È un prodotto di masse cellullari di cui non sappiamo nulla della nostra capacità di assimilazione del nostro miocrobioma, degli allergeni, delle conseguenze per la salute provocate dagli additivi acceleratori della crescita cellulare».
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