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Ambiente

Bandiere italiane sulle statue che raffigurano animali in tutta Italia

La bandiera affissa dalla LAV sulla statua del gatto con ombrello a Brovello Carpugnino, sulla statua del gatto a Brolo di Nonio e sulla statua del basilisco a Malesco

Gabriele Farina

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VERBANIA – Sulle statue raffiguranti animali in tutta Italia, le sedi della LAV hanno deposto una bandiera italiana per ricordare ai cittadini che la tutela degli animali – quelli selvatici in particolare – è oramai uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione ma, nonostante ciò, continuano a essere oggi sotto attacco della politica.

“La bandiera affissa dalla LAV sulla statua del gatto con ombrello a Brovello Carpugnino, sulla statua del gatto a Brolo di Nonio e sulla statua del basilisco a Malesco, vuole attirare l’attenzione su un principio fondamentale inserito da meno di due anni nella nostra Costituzione, ma che oggi è già carta straccia –afferma Odette Favini, responsabile della sede LAV di Verbano Cusio Ossola – la tutela della biodiversità e degli animali, esercitata nell’interesse della comunità internazionale, è infatti quotidianamente calpestata dalla politica nazionale per soddisfare gli interessi della lobby venatoria, una risicata minoranza di cittadini che ha una sola prospettiva: uccidere ogni giorno quanti più animali possibile”.

L’emendamento caccia selvaggia

A gennaio 2023 l’approvazione dell’emendamento “caccia selvaggia”, inserito surrettiziamente nella Legge di bilancio e che ora consente l’ingresso dei cacciatori in città e parchi, ha segnato l’avvio del più grande attacco mai sferrato dalle istituzioni contro gli animali selvatici. Da quel momento, infatti, è cominciata la lenta ma inesorabile demolizione, a esclusivo beneficio dei cacciatori, dei pur limitati principi di tutela della fauna selvatica contenuti nella Legge 157/92. Al punto che oggi i TAR non possono più sospendere i calendari venatori, anche quando questi violano palesemente il dettato delle norme europee che dovrebbero scongiurare il rischio di estinzione delle specie cacciabili.

Mentre la diffusione della Peste Suina Africana è stata utilizzata come pretesto per decretare l’uccisione di più di 600 mila cinghiali l’anno, quando anche la stessa EFSA – Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare – individua nell’uomo il principale vettore della patologia all’interno degli allevamenti suinicoli. Una vera e propria mattanza, quindi, che farà felici soprattutto le squadre di cacciatori-cinghialai, mentre la PSA continua ad espandersi indisturbata in tutto il Paese.

Mobilitazione nazionale

Contro questo attacco agli animali selvatici, la LAV ha lanciato una mobilitazione nazionale per chiedere l’intervento del Presidente della Repubblica, come massimo Garante della Costituzione, per far sì che venga rispettata la tutela della biodiversità e degli animali, che con la protezione dell’ambiente e degli ecosistemi sono diventati da quasi due anni principi fondamentali della Repubblica, con un voto a stragrande maggioranza del Parlamento. Principi però calpestati dalle norme approvate in questo ultimo anno.

È per questo motivo che la LAV scenderà in piazza a Verbania, Omegna e Domodossola nel fine settimana del 25-26 novembre e poi a dicembre. Ai tavoli, organizzati dall’associazione, i cittadini potranno sottoscrivere una cartolina che sarà recapitata al Quirinale per chiedere al Presidente Mattarella un suo coinvolgimento attivo per il rispetto dell’articolo 9 della Costituzione.

“Non possiamo più tollerare l’aggressione quotidiana nei confronti degli animali selvatici, utilizzati come strumento di consenso politico da parlamentari disposti a passare sopra la vita di milioni di animali e sopra l’interesse nazionale alla tutela della biodiversità pur di raggranellare qualche consenso, la nostra mobilitazione è la risposta di civiltà della maggioranza dei cittadini contro l’oscurantismo fatto di sangue e sofferenza imposto dal Parlamento– conclude la LAV.”

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