Cronaca
Muffa dentro l’appartamento, ma obbligo di 3 mesi per la disdetta: la nuova trappola degli affitti nel cuore di Torino
La testimonianza di uno degli studenti: “più di 2 mila 200 euro persi”
TORINO – Di 3 mesi in 3 mesi, obbligano gli inquilini a pagare l’affitto anche se la casa è piena di muffa e macchie di umidità: questo l’inganno messo in atto da alcuni proprietari di uno stabile di Torino centro. A farne le spese sono stati due studenti di UniTo, rimasti incastrati in un meccanismo che faceva (e fa) leva sui 3 mesi di anticipo prima della disdetta del contratto.
“A inizio agosto io e il mio coinquilino – spiega G. a Quotidiano Piemontese – siamo andati a vedere questo appartamento in zona Santa Giulia. Era un bilocale, con soppalco e cucina, arredato con molto gusto. L’unica pecca era una grossa macchia di umidità su una parete.”
L’agente immobiliare ha rassicurato i due studenti che si sarebbe impegnato a trattare la macchia con i prodotti adeguati. Al 1° di ottobre, la macchia non c’era più.
“Da subito – continua G. – si sentiva una forte puzza di umidità, ti prendeva proprio il naso. Così abbiamo chiamato questo agente immobiliare e gliel’abbiamo fatto presente; credevamo che ci fosse un guasto idrico. Ancora una volta lui ci ha rassicurato e ha detto che avrebbe mandato un idraulico.”
La valutazione dell’idraulico: “è un problema strutturale”
“L’idraulico ci ha detto che vicino a quelle pareti non passava nessun tubo, quindi le macchie d’acqua non potevano essere causate da un guasto. Era un problema strutturale, tant’è che siamo andati in cantina e i muri erano marci.”
In tutto questo, gli affittuari non avevano ancora avuto possibilità di contattare i proprietari, ma solo l’agente, il quale ha proposto una soluzione: riempire la casa di deumidificatori.
“Io ero molto arrabbiato perché volevo respirare aria pulita, avendo pagato tutto il necessario. É stato allora che ho deciso di andarmene, ho capito che era una truffa. Era impossibile che nessuno sapesse di questo problema; la colpa non era di sicuro nostra perché eravamo lì dentro da pochi giorni.”
Il mistero dell’ex inquilina
Gli studenti hanno chiesto il contatto della ragazza che, in agosto, aveva fatto vedere loro la casa. Nessuno si è fatto vivo. Dopo alcune insistenze i proprietari hanno condiviso un nome, che però non rispecchiava le caratteristiche dell’ex inquilina. “A parte che non ci hanno dato il numero ma solo il nominativo, abbiamo cercato questa persona sui social ed era palese che non fosse la stessa che avevamo incontrato, anche solo perché aveva un’età molto diversa.”
Tutto quindi fa pensare a qualcuno messo nell’appartamento ad hoc per recitare la parte dell’inquilino. Tant’è che non si è mai fatta viva per il passaggio di contratto luce e gas; G. e coinquilino non hanno pagato un solo euro di bollette. Che questa persona sia così gentile da pagare anche per gli altri?
Il cavillo della disdetta del contratto
“Io me ne sono andato, ma il mio coinquilino no, voleva andare fino in fondo e denunciare i fatti, chiamando l’Asl, il Comune e altri per dichiarare l’inagibilità; i proprietari nel fratttempo continuavano a ricevere i soldi dell’affitto. A un certo punto non ce l’ha fatta e insieme abbiamo deciso di dare disdetta, ma per contratto loro avevano a disposizione tre mesi per registrare la raccomandata.”
L’ultimo incontro e la beffa
Si è organizzato l’ultimo incontro tra locatori e locatari, compresi i genitori dei ragazzi: “Grazie al confronto con i genitori del mio amico, i proprietari hanno deciso di concederci la disdetta subito, forse sospettando il fatto che avevamo capito il gioco. Abbiamo concordato la restituzione della caparra e ci siamo salutati, con la beffa: hanno ammesso che stavano già cercando altre persone da mettere lì dentro, perché ovviamente si aspettavano che noi ce ne saremmo andati.”
Più di 2 mila euro persi
Poiché i proprietari dello stabile si affidavano ad un’agenzia, G. e l’amico hanno speso 2.225 euro per vivere due settimane in una casa con la muffa: 1.550 euro di agenzia immobiliare più un mese di affitto, 675 euro.
“In tutto questo le lezioni in università sono iniziate, ci sono già stati i primi esami parziali che io non ho dato perché ero impegnato con la disdetta di questa faccenda. In più ho dovuto cercare una nuova casa, che naturalmente è molto più costosa perché mi sono attivato a ottobre inoltrato e mi sono affidato a un’altra agenzia. Ora invece di 330 euro ne spendo 460 al mese.”
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