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Salute

Ospedale Molinette di Torino, trapiantato un cuore che ha percorso oltre 1000 km in circa sei ore di viaggio

Il trasporto dell’organo è stato possibile grazie ad una nuova tecnologia donata dalla Fondazione Specchio dei Tempi.

Elena Prato

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Torino – L’ospedale Molinette è stato teatro di un altro straordinario trapianto, avvenuto dopo otto ore di prelievo dell’organo. Il cuore in questione ha infatti percorso oltre mille chilometri, dalla Normandia a Torino, e durante tutto il viaggio è stato fatto battere al di fuori dal corpo umano.

 

La storia inizia con la segnalazione di un potenziale donatore da Caen. Per la rarità del gruppo sanguigno, il suo cuore non trova però una collocazione in tutta la Francia. Parte allora un appello europeo, cui risponde il Centro Trapianti di cuore delle Molinette. Vista la distanza tra i due centri e i lunghi tempi di viaggio, i medici stabiliscono che l’unico modo per far arrivare l’organo in sicurezza è di trasportarlo mantenendo il flusso nelle coronarie e lasciandolo battere liberamente anche al di fuori del corpo umano, grazie ad una nuova tecnologia di cui si è di recente dotata la Città della Salute di Torino.

 

Partiti a mezzanotte, i medici arrivano a Caen verso le sei del mattino, dove procedono con il prelievo dell’organo, che viene immediatamente attaccato al macchinario che permetterà di farlo funzionare proprio come se fosse all’interno del corpo. A questo punto, l’equipe medica riparte e si dirige verso l’aeroporto di Charles de Gaulle di Parigi: dopo circa un’ora e mezza di volo, i medici e il cuore finalmente atterrano a Torino e si dirigono verso la sala operatoria della Cardiochirurgia delle Molinette.

 

Inizia qui l’operazione di trapianto su un paziente di 65 anni, affetto da una grave cardiopatia terminale. Il trapianto viene eseguito senza difficoltà tecniche dal professor Massimo Boffini, sotto la guida del professor Rinaldi e coadiuvato dal dottor Marco Ellena. Il paziente trapiantato versa adesso in buone condizioni di salute.

 

Il dottor Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute di Torino, ha ringraziato la Fondazione Specchio dei Tempi «per la donazione di questo innovativo macchinario che ci proietta nel futuro della trapiantologia. È stato un intervento figlio dell’esperienza e della professionalità dei nostri professionisti, che mai come in questa occasione hanno avuto il coraggio di provare e di riuscire ad abbattere frontiere che finora non avevano permesso di effettuare trapianti di cuore oltre un determinato numero di ore. Cosa mai neanche immaginata fino ad ora».

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