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Cronaca

I funerali di Gaetano Capizzi si terranno giovedì 26 ottobre presso il Cimitero Monumentale di Torino

A seguire, la cerimonia di commiato presso il tempio crematorio Socrem.

Elena Prato

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Torino – I funerali di Gaetano Capizzi, spentosi nelle prime ore di oggi, si svolgeranno giovedì 26 ottobre presso il Cimitero Monumentale di Torino, con successiva cerimonia di commiato presso il tempio crematorio Socrem, alle ore 10:30.

 

Stanno intanto arrivando in queste ore i primi messaggi di condoglianze per la scomparsa di uno dei volti più celebri di Torino, soprattutto nell’ambito del cinema indipendente.
«Con lui se ne va un uomo che aveva a cuore il nostro pianeta – sottolinea Enzo Ghigo, presidente del Museo Nazionale del Cinema. Siamo tutti in debito con lui perché ha saputo creare, unico nel suo genere, un festival capace di diventare un’istituzione, in grado di mettere a sistema, in maniera pacata e competente, una coscienza ambientale. Come Museo Nazionale del Cinema ci impegniamo a portare avanti quello che Capizzi ha costruito in 26 anni di festival».

 

«Oggi siamo tutti molto tristi e scioccati perché il mondo ha perso uno dei suoi difensori migliori – afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema. Una persona che ha dedicato la sua intera vita a educare, divulgare e combattere per la salvaguardia e la difesa del pianeta. Quando si era ancora ben lontani dalla consapevolezza di oggi, per lui era già un’urgenza occuparsi e informare, attraverso il potente mezzo della settima arte, sull’evoluzione dello stato dell’ambiente […]. Ci mancherà la sua voce autorevole e grave, quella che sapeva raccontare, a tutte le generazioni, a cosa sarebbe andato incontro il pianeta se non lo avessimo rispettato».

 

«Gaetano era un grande appassionato di cinema e un intelligente sostenitore dell’ambientalismo: mi mancherà in entrambi i campi», così lo ricorda Steve Della Casa, direttore del Torino Film Festival. E ancora il saluto di Vladimir Luxuria, direttrice del Lovers Film Festival: «Ho avuto la fortuna di conoscere in Gaetano: una persona tenace e combattiva che non ha mai fatto mancare la sua intelligenza al festival che aveva creato con una straordinaria intuizione. Avevamo una cosa in comune: la convinzione che la cultura e il cinema siano strumenti di progresso civile e militanza. Per lasciare in eredità alle future generazioni una Terra più giusta e meno ferita e più vivibile».

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