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Ambiente

Ultima Generazione spiega il blocco dell’autostrada Torino – Milano

“Mi chiamo Daniele, ho 25 anni e ho scelto di andare in azione con Ultima Generazione perché sono stanco di avere paura”

Gabriele Farina

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TORINO – Questa mattina alle 8.23, 17 persone della campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno bloccato il traffico a Torino, lungo l’A4 Torino-Milano all’altezza del km 0.800 in entrambe le carreggiate di marcia. Due manifestanti si sono incollati con le mani sull’asfalto. I cittadini della campagna di disobbedienza civile per tutta la durata dell’azione hanno dialogato con gli automobilisti presenti, discutendo della gravità della situazione climatica corrente e dell’inaccettabilità dell’inazione della politica per contenerne i danni. All’arrivo delle forze dell’ordine, alle 8.44, i cittadini sono stati portati a bordo strada. Alle 9.02 infine, i cittadini, facendo resistenza passiva, sono stati fatti salire sulle volanti e sono stati condotti in Questura. Per la rimozione di una delle persone che si sono incollate all’asfalto, sono intervenuti i vigili del fuoco. Le due persone che si sono incollate all’asfalto sono cautelativamente state condotte al pronto soccorso più vicino, per la valutazione di eventuali lesioni provocate dalla colla.

I manifestanti spiegano l’azione

“Mi chiamo Daniele, ho 25 anni e ho scelto di andare in azione con Ultima Generazione perché sono stanco di avere paura. Ho paura perché non posso più ignorare che il mondo intorno a me stia diventando sempre più invivibile. Che le temperature diventano sempre più estreme, gli incendi sono una costante di tutte le estati, le siccità sono sempre più gravi mentre alluvioni e grandinate sono sempre più frequenti e intense. Ho paura perché so che questa situazione sarà sempre peggio, e non stiamo facendo abbastanza per fronteggiarla. Nonostante si sappia da decenni la gravità della situazione, le emissioni che rappresentano la causa principale di tutto questo continuano ad aumentare. Tanto alla fine saremo noi ultimi a pagarne il prezzo, ad avere la casa distrutta da un’alluvione o a non poterci permettere i prodotti di quei pochi raccolti risparmiati dalla siccità. Ho paura perché mi sento, o meglio mi sentivo, impotente di fronte a tutto questo. Mi sentivo troppo piccolo per fare qualcosa, troppo insignificante per provare a cambiare le cose. Non voglio più sentirmi così.”

“I governi ci hanno tradito, continuano a incontrarsi in grandi meeting per parlare del clima e prendere accordi che verranno puntualmente disattesi. Tra poco più di un mese ci sarà la cop28 negli Emirati Arabi, qualcuno pensa che davvero si risolverà qualcosa? I governi volutamente non fanno niente, sono solo chiacchere e si stanno macchiando di un omicidio colposo perché la situazione è gravissima in modo evidente. Non si tratta di ignoranza, ma di negligenza. Quest’anno non solo abbiamo avuto le temperature estive più alte mai registrate, ma l’estate si è protratta fino a metà ottobre: fino a ieri stavamo in canottiera a fare il bagno al mare e all’improvviso, oggi, abbiamo tre strati di vestiti addosso. Il collasso climatico è sotto i nostri occhi e lo stiamo sentendo sulla nostra pelle, non possiamo continuare ad andare avanti fingendo che questa non sia la realtà, non possiamo più ignorare la situazione. I governi volutamente continuano a perseguire gli interessi dei più ricchi e non fanno nulla per migliorare la situazione, siamo noi cittadini a dover pensare una proposta e fare il loro lavoro. Abbiamo una proposta che i politici dovrebbero solo accogliere e mettere in atto ed è quella di un fondo di riparazione di 20 mld permanente e preventivo che possa riparare a tutti i danni causati dai disastri climatici che abbiamo visto e che continueremo a vedere a due passi dalle nostre case o che vivremo in prima persona”, ha dichiarato Mida

“Mi chiamo Francesco, ho 29 anni e sto per fare un’azione di resistenza civile. Lo faccio perché negli ultimi decenni gli eventi climatici estremi in Italia sono aumentati esponenzialmente. Alluvioni, grandine e siccità stanno colpendo il nostro territorio causando danni per miliardi di euro. Invece di proteggerci, il governo stanzia fondi insufficienti, e li prende dalle tasche dei cittadini più poveri tagliando lo stato sociale. I responsabili di questa catastrofe sono noti, Eni e le altre grandi multinazionali dell’industria fossile conoscevano da anni gli effetti che le emissioni avrebbero avuto sul nostro mondo, e sono loro a dover pagare. Io non voglio più essere preso in giro: è un diritto e un dovere di tutti noi scendere in strada e lottare per un futuro più giusto per tutti.”

UN MILIARDO DI MORTI PER LA CRISI CLIMATICA ENTRO IL 2100

Il 2022 è stato per l’Italia un annus horribilis dal punto di vista climatico. Come si legge nel rapporto “Clima in Italia nel 2022”, pubblicato dal SNPA (Sistema nazionale per la protezione ambientale), il nostro Paese ha registrato record preoccupanti riguardo l’aumento delle temperature e la scarsità di precipitazioni. Infatti si legge che “Il 2022 è risultato l’anno più caldo della serie dal 1961, con una marcata anomalia positiva di temperatura media di +1.23°C, superando di 0.58°C il precedente record assoluto del 2018, e di 1.0°C il valore del precedente anno 2021.” (p. 38). Inoltre “Le precipitazioni cumulate annuali in Italia nel 2022 sono state complessivamente inferiori alla media climatologica del 22%” con il risultato che l’anno scorso “si colloca al primo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961, seguito dal 2001 e dal 2017.” (p. 66)

Recentemente, uno studio dell’University of Western Ontario’s Joshua Pearce ha concluso che se la temperatura salirà di 2°C entro il 2100, 1 miliardo di persone, prevalentemente appartenenti alle regioni più povere del pianeta, moriranno a causa degli effetti della crisi climatica, di origine indiscutibilmente antropica. Questo è paragonabile, a detta degli stessi ricercatori, a “omicidio colposo” (“involuntary or negligent manslaughter”), che non viene fermato per ragioni politiche e psicologiche. La cifra elevatissima di 1 miliardo è stata ottenuta utilizzando la “regola delle 1000 tonnellate”, elaborata da altri studi, secondo cui muore una persona ogni volta che vengono consumate 1000 tonnellate di CO2.

“Oggi siamo tornate a bloccare la quotidianità, fatta di siccità, grandinate, incendi, alluvioni, in cui la gente muore continuamente in mare, in cui ci sono continue guerre, in cui non si riesce ad arrivare a fine mese. Una quotidianità in cui chi afferma l’assurdità della situazione viene incriminato o represso mentre tutto scorre come se nulla fosse. Chiediamo e pretendiamo un futuro diverso, chiediamo al governo un fondo permanente di 20 miliardi di euro per riparare i danni causati dalle catastrofi climatiche”, ha dichiarato Sara

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