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Incendio in un magazzino a Monticello d’Alba: i risultati dei controlli

Il magazzino era un deposito e rivendita di vari prodotti, tra cui una moltitudine di oggetti plastici, vestiti, componenti elettriche, giocattoli

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Monticello d’Alba – Un magazzino di deposito di abbigliamento ha preso fuoco nella serata di martedì 19 settembre, a Monticello d’Alba, nel Cuneese. Purtroppo, dopo aver estinto le fiamme, è stato ritrovato il cadavere di un uomo: la vittima era il titolare dell’attività.

Per quella morte è in carcere una donna, accusata di aver appiccato l’incendio per non pagare la merce. Il magazzino era un deposito e rivendita di vari prodotti, tra cui una moltitudine di oggetti plastici, vestiti, componenti elettriche, giocattoli.

Sul luogo della tragedia anche i tecnici Arpa per i rilievi e analizzare i campioni per accertare la presenza di sostanze tossiche derivate dalla combustione.

Dopo una prima ricognizione della situazione, personale tecnico dell’Agenzia ha effettuato la misurazione speditiva di molecole aeriformi traccianti in prossimità del sito dell’incendio per valutare la tipologia e ordine di grandezza degli inquinanti tipici della combustione incontrollata dei materiali.

I rischi potenziali nelle aree limitrofe alla zona d’incendio sono relativi alla presenza di gas irritanti inorganici (tra i quali i gas acidi HCl – acido cloridrico, HF – acido fluoridrico, ammoniaca e fosgene) e di gas irritanti organici, in particolare aldeidi (tra i quali la formaldeide).

Dal confronto tra i dati rilevati in prossimità della colonna di fumo e i valori di riferimento disponibili, gli inquinanti HCl e NH3 (ammoniaca) sono risultati ampiamente sotto le soglie di esposizione istantanea e su quella di 8 ore con possibili effetti sulla salute.

Le analisi dei campioni di aria ambiente hanno fornito evidenza di presenza in tracce dell’ordine delle parti per miliardo (ppb) di molecole residuali derivanti dalla combustione dei vari materiali presenti nel magazzino (fra le quali Freon12, Metilcloruro, Isopropanolo e altri composti organici aromatici); le sostanze rilevate in prossimità dell’incendio e a valle lungo la direzione di maggior ricaduta dei fumi sono risultate ampiamente inferiori di diversi ordini di grandezza rispetto ai valori di riferimento EPA AEGL1 espressi in parti per milione (ppm).

Infine, dal confronto dei dati rilevati durante tutto il periodo dalla stazione della qualità dell’aria di Alba-Tanaro, che misura in continuo le concentrazioni di ossidi di azoto (NO2 e NO) e di alcuni composti organici volatili (Benzene, Etilbenzene, Meta-para Xilene, Orto Xilene, Toluene).

Si può dedurre come durante le ore dell’incendio non siano state registrate variazioni anomale delle concentrazioni degli inquinanti monitorati. Le variazioni rientrano infatti all’interno delle ordinarie oscillazioni che le concentrazioni subiscono giornalmente.

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