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Ambiente

Ultima Generazione, 3 persone nude e due a petto nudo bloccano ponte Vittorio Emanuele – VIDEO –

I cinque hanno bloccato la libera circolazione delle auto, srotolando uno striscione arancione con la scritta fondo riparazione

Redazione Quotidiano Piemontese

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Torino –  Alle 19 cinque persone aderenti alla campagna FONDO RIPARAZIONE, promossa da Ultima Generazione, hanno effettuato un’azione di disobbedienza civile a Torino. Un ragazzo e due ragazze si sono tolte i vestiti e un giovane e una giovane sono rimasti a torso nudo e tutti insieme si sono seduti sulle strisce pedonali, all’inizio del ponte Vittorio Emanuele I.

I cinque hanno bloccato la libera circolazione delle auto, srotolando uno striscione arancione con la scritta FONDO RIPARAZIONE. Sui loro corpi erano disegnati i simboli “aria”, “acqua”, “terra” e “fuoco”, richiamanti i 4 elementi naturali. Le persone erano incatenate fra loro a due a due e il quinto aveva sulle spalle la scritta “Siccità 6 miliardi di perdita per gli agricoltori”.

Le forze dell’ordine giunte sul posto, si legge in una nota,  hanno allontanato i giornalisti presenti sul posto e hanno ostruito la visuale ai presenti. Le persone sono state rimosse dalla polizia dopo circa un’ora. Dal bordo della strada si sono sentite le grida di dolore di una ragazza.

“Io sono Silvia, ho 29 anni e sono qui oggi perché penso sia profondamente ingiusto che siano i cittadini a pagare i danni provocati da anni di inadempienza della classe dirigente. Incendi, alluvioni, tornado e devastazioni sono la nostra nuova normalità. Quante persone dovranno morire prima che il Governo si assuma le proprie responsabilità? Non è giusto che lo Stato non si prenda cura dei suoi cittadini. Chiediamo un fondo di solidarietà permanente di 20 miliardi per ripagare i danni causati dall’inadempienza del governo”, ha dichiarato Silvia.

ARIA, ACQUA, TERRA E FUOCO, LA NOSTRA VULNERABILITÀ RISPETTO AGLI EVENTI ESTREMI

Il blocco stradale è stato fatto per ricordare che “aria, acqua, terra e fuoco” nel corso della storia furono spesso osservati con occhi curiosi e increduli, e al tempo stesso tremendamente temuti. Eppure nell’epoca del collasso climatico dovrebbero spaventarci più che mai, perché si abbatteranno sempre più violentemente sulle nostre vite quotidiane e, anzi, hanno già iniziato a farlo. L’acqua che non è caduta in un anno è arrivata tutta d’un colpo in Romagna, portandosi via le case e i ricordi di centinaia di famiglie e provocando danni per 9 miliardi di euro.

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