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Strage di Brandizzo, i lavoratori Sigifer potranno tornare a lavorare

Un importante risultato per i 79 lavoratori

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Torino – L’impresa di Borgo Vercelli in cui lavoravano gli operai morti nella strage di Brandizzo, la Sigifer, rischiava di lasciare a casa 79 dipendenti, dopo la sospensione dell’accordo lavorativo con Rfi.

Ma, come dichiara Giuseppe Manta, segretario Generale Fenealuil Piemonte, “in attesa che si faccia piena chiarezza sulla strage ferroviaria dello scorso 30 agosto, per quale il sindacato FenealUil è a completa disposizione della Procura di Ivrea per collaborare a fare luce su quanto è accaduto, oggi abbiamo conseguito un importante risultato per gli altri 79 lavoratori dell’azienda di Borgo D’Ale.

In un incontro all’Ance – Associazione Nazionale Costruttori Edili di Alessandria, come OO.SS. abbiamo infatti ottenuto che i lavoratori Sigifer ora in cassa integrazione (alla Sigifer sono state sospese le autorizzazioni per lavorare sulle linee ferroviarie) possano tornare a lavorare, con una piena retribuzione.

Fino al 31 dicembre 2023, salvo proroghe, 53 lavoratori Sigifer saranno distaccati presso l’impresa CLF SpA, 10 presso Uniferr Srl, 1 (meccanico) presso Promofer Srl, 1 (autista) presso Fer Rent Srl.

Continueranno a lavorare per la Sigifer, percependo il proprio stipendio, 8 impiegati e 1 capo cantiere. Ci sono poi 2 lavoratori in Albania, mentre 3 sono dimissionari.

Come FenealUil siamo soddisfatti per il risultato raggiunto, in maniera unitaria, ma ora ci attendiamo un’accelerazione nelle indagini sulla strage ferroviaria di Brandizzo e che si avvi presto il processo penale.

Ci auguriamo anche che si possano celebrare nei prossimi giorni i funerali delle cinque vittime e che Rfi metta rapidamente mano alla revisione dei Protocolli sulla sicurezza ferroviaria, come FenealUil ha chiesto nell’incontro dello scorso 19 settembre a Roma al quale ho partecipato.

Chiediamo a Rfi che nel protocollo nazionale venga inserita una nuova procedura per i lavori sulle linee ferroviarie che metta al primo posto la sicurezza sul lavoro, preveda una verifica delle retribuzioni e contribuzioni delle ditte subappaltatrici e favorisca le imprese che non hanno avuto incidenti e infortuni”.

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