Cittadini
A Torino una targa ricorda il comandante partigiano Ignazio Vian
E’ stata posta all’incrocio tra via Cernaia e corso Vinzaglio nel luogo in cui è stato impiccato insieme ad altri tre detenuti politici
Torino – Alla presenza dei gonfaloni dei Comuni di Torino e di Boves e dei medaglieri e labari delle associazioni combattentistiche e d’arma, di un picchetto d’onore dell’Esercito Italiano e di numerose autorità e associazioni legate alla Resistenza, si è svolta oggi a Torino la cerimonia – presieduta dalla presidente del Consiglio Comunale, Maria Grazia Grippo – per lo scoprimento di un targa posta all’incrocio tra via Cernaia e corso Vinzaglio, a ricordo del comandante partigiano Ignazio Vian, nel luogo in cui è stato impiccato insieme ad altri tre detenuti politici, già ricordati da un cippo pre-esistente.
La targa, provvista di un Qr code che rimanda alla storia di Vian, pubblicata sul sito web del carcere “Le Nuove”, raffigura un’immagine dell’eroe della guerra di Liberazione, realizzata dalla Scuola di mosaico dell’istituto penitenziario di Cuneo, su un disegno della pittrice partigiana Adriana Filippi.
La cerimonia, iniziata al Circolo Unificato dell’Esercito in corso Vinzaglio 6, si è aperta con l’intervento della presidente della Circoscrizione 1, Cristina Savio, che ha ricordati i tanti luoghi della memoria della Resistenza che si trovano nel centro storico di Torino, come il Polo del ’900 e piazza XVIII dicembre, “per celebrare chi ha dato la vita per la nostra libertà e a testimonianza di una città che non si piegò al fascismo”.
Lorenzo Vian, nipote del comandante, ha ringraziato con sincera gratitudine il Comune e le associazioni che hanno promosso l’iniziativa. Ha quindi ripercorso il “martirio” di Ignazio, che, “iniziatore della lotta contro i nazisti a Boves”, segnalato ai tedeschi da una spia italiana, fu torturato dalle Ss nella caserma di via Asti e imprigionato nel “braccio tedesco” delle carceri Le Nuove di Torino, per poi essere impiccato pubblicamente. “Visse nella pienezza del dovere – ha sottolineato – e nella fermezza del carattere e affrontò i pericoli con consapevolezza. Visse cristianamente la sua rivolta al paganesimo nazista”.
Nino Boeti, presidente dell’Anpi provinciale di Torino, ha ringraziato le associazioni presenti e il compianto generale Franco Cravarezza, tra i primi a promuovere l’iniziativa commemorativa. Ha quindi ricordato l’impegno dei cattolici italiani nella lotta di Liberazione: la “Resistenza bianca” ispirata ai valori del Cristianesimo, all’uguaglianza, alla fratellanza.
Ha poi preso la parola Domenico Baldassare, presidente della federazione di Torino e Cuneo dell’Istituto nazionale del Nastro Azzurro, rievocando la figura di Ignazio Vian, che che affrontò in campo aperto i tedeschi tra gli incendi e le rovine di Boves e, imprigionato, non tradì mai i suoi compagni.
Infine, la presidente del Consiglio Comunale e della Commissione Toponomastica del Comune di Torino, Maria Grazia Grippo ha elogiato lo sforzo corale che ha permesso l’iniziativa, promossa tra gli altri anche da Marco Castagneri e Simone Pezzot e dall’Amministrazione di Boves.
Ha poi ripercorso la storia del comandante Vian, che in 11 giorni seppe radunare 150 volontari per combattere i tedeschi. “Era un eroe, ma anche un uomo di fede e di cultura – ha affermato Maria Grazia Grippo – che seppe ispirare molte persone”. Ha quindi ribadito l’importanza che i luoghi diventino “linguaggio” per non fare tacere le voci di chi ha fatto la nostra storia e costruito la nostra libertà.
Alla cerimonia erano presenti anche il vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Daniele Valle e il sindaco di Boves Maurizio Paoletti.
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