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Cronaca

Brandizzo, il collettivo Cambiare Rotta Torino: non chiamatelo incidente, ma ennesima strage

Il collettivo torinese chiede l’introduzione del Reato di omicidio sul lavoro

Sandro Marotta

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Torino – “Nonostante alcune dinamiche dell’incidente risultino ancora poco chiare, una cosa la sappiamo già: non parliamo di incidente, ma di ennesima strage sul posto di lavoro”: così il collettivo di Cambiare Rotta Torino dopo i fatti della ferrovia di Brandizzo, dove cinque persone sono morte travolte da un treno.

“Omicidi che avvengono nel nome del profitto a tutti i costi – continua il comunicato degli attivisti del cooordinamento piemontese – là dove viene sacrificata la sicurezza sul posto di lavoro in nome di una maggiore produttività”.

Nel mirino anche le politiche di privatizzazione delle opere pubbliche: “omicidi silenziosi compiuti da 30 annidi politiche di ogni colore di smantellamento del welfare e delle tutele in ambito di lavoro, così come delle frequenti esternalizzazioni e privatizzazioni”.

Cambiare Rotta cita anche diversi altri casi di morti sul (oppure di) lavoro: “Da Luana, al crollo della gru in via Nizza che uccise tre operai: aumenta negli ultimi anni anche il conteggio dei giovanissimi coinvolti, con un’incidenza per i ragazzi tra i 14 e i 25 anni quasi del 100% superiore alla fascia di età successiva.” Dati, questi, confermati dal rapporto dell’Osservatorio sicurezza sul lavoro, redatto su dati INAIL.

Da ultimi il collettivo si scaglia contro Lo Russo: “Alle dichiarazioni del primo cittadino torinese che definisce la tragedia davanti alla quale è difficile trovare parole, noi rispondiamo che le lacrime e il silenzio sono complici di questa strage”

Da ultimo le richieste: “vogliamo delle vere tutele lavorative, vogliamo l’introduzione del Reato di omicidio sul lavoro, affinchè il profitto di pochi non costi la vita a molti”.

 

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