Cittadini
Case popolari di Susa affidate a Telt, i NoTav intervengono: perché non si è cercato qualcun altro?
Nel mirino della contestazione la struttura della delibera del Comune e la procedura per l’approvazione senza appello né ai cittadini/e né al Consiglio
Susa – Sono stati cercate altre fonti di finanziamento durante gli anni in cui il fabbricato di via Martiri della Libertà (Susa) prima di affidare la ristrutturazione (e l’uso) a Telt? Si tratta di una richiesta dell’impresa internazionale o è un’offerta del Comune? Queste le questioni che il comitato No Tav ha sollevato dopo la decisione del Comune di Susa di affidare 13 case popolari alla società che gestisce la Torino-Lione.
Così il comitato nella nota diffusa ieri: “‘Il TAV darà lavoro a tanti Valsusini, quando inizieranno i cantieri del TAV molti proprietari avranno l’opportunità di affittare gli alloggi alle maestranze’: queste sono due delle tante frasi che da anni sentiamo ripetere dai tifosi della grande opera. A ben vedere, però, sono in contraddizione fra loro. Se i lavoratori sono assunti in Valle , infatti, non hanno bisogno di andare a cercare casa.”
All’attacco anche la questione delle fonti di finanziamento alternative: “sono state cercate altre fonti di finanziamento in questi anni? Perché non è da oggi che quel fabbricato è in cattive condizioni. Togliere le case a chi ne ha bisogno, per agevolare coloro che vengono a distruggere la Valle, è quanto di più vergognoso la giunta guidata da Genovese poteva inventarsi.”
Nel mirino anche la struttura stessa e i contenuti più inaspettati della delibera: “Hanno costruito la delibera con una serie di premesse, che nulla c’entrano con le finalità della stessa, tirando in ballo la presenza di persone socialmente fragili, oppure le problematiche relazionali fra gli inquilini, oppure l’impulso al turismo e all’economia che tale operazione potrebbe comportare.”
Infine, la procedura di approvazione del provvedimento, che non risulta essere passato materialmente al vaglio del Consiglio comunale: “l’amministrazione segusina, che da sempre brilla per la sua poca trasparenza e per l’assoluta mancanza di dialogo con i cittadini sulla questione TAV, su un importante argomento come questo prende le decisioni nelle segrete stanze del Municipio, senza parlarne in Consiglio Comunale e cercando di far passare la cosa sotto silenzio, approfittando del periodo feriale”.
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