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Il Comitato per la difesa degli alberi corso Belgio a Torino è in presidio da due mesi

I cittadini sono scesi per strada il 26 giugno e non hanno più abbandonato il presidio

Gabriele Farina

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Torino – Il 26 giugno 2023 una settantina di persone si raduna, a partire dalle 6 di mattina, nell’area di corso Belgio a Torino, tra via Andorno e via Cossila. Un manifestante sale su un albero davanti al civico 55, un altro – una decina di metri più avanti, verso corso Tortona – si incatena a un acero. Quando arrivano gli operai per l’annunciato taglio degli alberi del primo lotto, compreso tra corso Tortona e via Andorno (lato cinema Fratelli Marx), questo gruppo fatto di donne e uomini, bambini, giovani e anziani, si frappone pacificamente tra l’alberata e la squadra dell’assessorato al Verde.

Sotto lo sguardo attento della Digos e la curiosità dei passanti, il suono di un tamburo ricorda a tutti il ritmo del cuore e la connessione tra Cielo e Terra che gli alberi consentono. Alla fine gli operai se ne vanno. Potrebbero tornare: e così, dalle ore 11, si comincia a organizzare un presidio permanente in corso Belgio angolo via Cossila e si raccolgono i primi turni per garantire una copertura h. 24.

Il 26 agosto 2023, alle 10:59, si concluderanno i primi due mesi del presidio con 1464 ore ininterrotte di presenza attiva, 610 turni coperti (durata: da 2 a 6 ore), 10 assemblee, per un totale di circa 30 ore di confronto comunitario.
Numeri da veri “bogia nen” (in italiano, letteralmente, “non ti muovere”), nell’accezione positiva e costruttiva di questo soprannome che – storicamente – rimanda a un temperamento caparbio, capace di affrontare le difficoltà con fermezza e determinazione.

Gli aderenti al Comitato, che nel suo “zoccolo duro” riunisce circa un centinaio di cittadini, non si sono limitati a una presenza statica al presidio ma hanno intrapreso varie attività; tra le principali:
1. adesione al gruppo cittadino “Resistenza Verde”;
2. raccolta documentazione sull’impatto della presenza degli alberi sul benessere fisico e psicologico dei cittadini;
3. realizzazione di un Progetto di intervento alternativo che non sacrifichi la vita di nessun albero sano e migliori su tutti i fronti le condizioni ambientali e il benessere delle persone;
4. attenzione e documentazione dello stato delle alberate di Torino;
5. supporto e indirizzo a cittadini di altre zone, preoccupati del taglio degli alberi sul loro territorio;
6. realizzazione di una mappa concettuale per i cittadini che, ovunque in Italia, vogliano organizzarsi per difendere il loro patrimonio arboreo;
7. analisi della situazione e collaborazione con i cittadini di corso Umbria, dopo l’intervento di ‘riqualificazione’ e taglio degli alberi che ha interessato quella via;
8. innaffiatura serale periodica degli alberi, con approvvigionamento idrico dai toret: area mercatale di corso Chieti, i due lati di corso Belgio tra via Farini e corso Tortona (pruni e lagerstroemie), giardinetto PalaBelgio (i piccoli alberi nella zona vicino alla fontanella), aceri in corso Belgio, vari tratti;
9. creazione di una rete di 49 esercizi commerciali – nell’area Vanchiglia e Vanchiglietta ma non solo – che raccolgono firme cartacee per la petizione contro il taglio degli alberi (firme cartacee, al 23 agosto: 4887, a cui si aggiungono le firme della petizione su Change.org, al 23 agosto: 5599);
10. intervento di guerrilla gardening, 1 aiuola realizzata a fianco del presidio, sull’angolo con via Cossila: 12,5 metri quadrati di superficie, 1000 litri circa di terriccio, 70 piantine (di cui una decina portateci dai residenti in zona), tra cui gerani, rosmarino, peperoncino, menta, bella di notte, erica, portulaca, varie specie di piante grasse, fiori per giardino roccioso, salvia;
11. misurazione temperature in corso Belgio e corso Chieti con il termoscanner laser, per identificare le isole di calore;
12. apertura e gestione gruppo Facebook “Salviamo gli alberi di corso Belgio – Salviamo gli alberi di Torino”, che conta 2705 iscritti (al 23 agosto);
13. apertura pagina Instagram;
14. oltre 7500 volantini distribuiti;
15. Invio di n. 7 comunicati stampa.

Bogianen di fatto e anche nelle intenzioni: il Comitato infatti è favorevole ai generali criteri di effettiva riqualificazione (rifacimento delle banchine, eliminazione delle barriere architettoniche, installazione di panchine e stalli bici, piantumazioni nelle fallanze) ma con un fermo NO all’abbattimento di anche un solo albero che non si trovi in condizioni di effettiva criticità.

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