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Enogastronomia

Iniziata la vendemmia 2023 in Alta Langa

Le uve risultano sane e con un’ottima pigmentazione

Alessia Serlenga

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Alta Langa – La vendemmia 2023 in Alta Langa è iniziata dalla raccolta del Pinot nero il 17 agosto, tra i vigneti delle province di Asti, Cuneo e Alessandria, ed è ora nel suo pieno svolgimento interessando anche le uve Chardonnay.
Come sempre, le uve per l’Alta Langa sono le prime a essere vendemmiate in Piemonte; la raccolta proseguirà fino ai primi giorni di settembre, a seconda delle differenti esposizioni e altitudini.

Se l’inizio del mese di agosto è stato caratterizzato da un’importante escursione termica tra il giorno e la notte che ha favorito lo sviluppo perfetto del grappolo, il caldo particolarmente intenso di questi giorni sta accelerando rapidamente la maturazione delle uve Pinot nero e Chardonnay alle diverse altitudini. Anche nei vigneti più in quota, dove nelle scorse settimane l’invaiatura non era completata, si sta assistendo adesso a una veloce maturazione.

Si registra una lieve flessione quantitativa, dovuta alla diminuzione delle precipitazioni estive e ad alcuni episodi di maltempo, in particolare la consistente grandinata che nel pomeriggio del 6 luglio scorso ha interessato i vigneti delle zone tra Neviglie, Benevello, Borgomale e Lequio Berria.

Dice la presidente Mariacristina Castelletta: “La nostra è una denominazione speciale e in crescita. Aumenta la base dei soci e, grazie all’apertura del bando, il nostro vigneto si amplierà in modo importante nei prossimi anni. Dal punto di vista consortile, continuiamo a investire per accrescere e consolidare il valore della denominazione Alta Langa DOCG. Uno spumante metodo classico che, anche per le regole del suo disciplinare (vini sempre millesimati e con 30 mesi minimo di affinamento in bottiglia), non può che essere un prodotto distintivo e di alta qualità. Le uve Pinot nero e Chardonnay che stiamo raccogliendo in questi giorni diventeranno eccellenti calici di Alta Langa solo all’inizio del 2027: è anche per questo che ci sentiamo così unici”.

 

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