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Uncem: Torino deve guardare alle valli alpine e a Lione, non a Milano

Lo afferma il Presidente Uncem Marco Bussone in risposta all’intervento sul Corriere della Sera del prof. arch. Carlo Ratti

Gabriele Farina

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Torino – “Altro che Milano! Torino vince se guarda a Cuneo, Biella, Nizza, Lione. E alle valli alpine che la circondano, unica Città in Europa. Susa e Ivrea, Pinerolo e Saluzzo. Una Città alpina. Vera e in azione. Che doveva essere così nel 2006 con le Olimpiadi, ma i Sindaci di Torino non l’hanno capito. Non l’hanno mai voluto capire”.  Lo afferma il Presidente Uncem Marco Bussone in risposta all’intervento sul Corriere della Sera del prof. arch. Carlo Ratti.

“Sciatteria politica e lontananza dalle sfide della modernità e delle trasformazioni ecologiche. – continua – E invece oggi è una via preziosa e decisiva. Un patto con le valli su trasporti, infrastrutture, servizi, uso dei beni naturali, sfide energetiche ed ecologiche. Torino deve avere uno snodo verso nord ovest vero, ferroviario e viario, oggi impossibile con i veti. Deve avere servizi connessi e scambi sui beni naturali con le valli. Le Alpi non sono corollario per Torino, non sono solo ‘paesaggio’, come piaceva dire a qualche primo cittadino torinese. A Milano peraltro interessa il nord est, il triangolo con Varese, Bologna, Verona, Treviso. Una megalopoli padana che di fatto esclude Torino. Tagliata fuori anche dal terzo valico ferroviario e dalla porta logistica del sud-est Europa a Genova. Caro Carlo Ratti, lo sguardo di Torino deve andare in alto. Nizza è la Métropole per eccellenza e Lione ha saputo cambiare pelle in dieci anni. Con unioni vere, nelle loro Città Metropolitane, con i territori. Noi no, per timidezza, per illusioni, perché invece i territori lo hanno chiesto quel patto, le Alpi con i Sindaci hanno detto, ‘Torino lavoriamo insieme’ e Torino timidamente ha montato un assessorato alla metromontanità che ora deve funzionare. Con il Politecnico e l’Università che lo sanno bene, pensiamo ad Antonio De Rossi con l’Istituto di Architettura Montana, i Rettori in dialogo con le università della montagna europea, ma anche con l’Università di Scienze Gastronomiche che fa da snodo verso i territori. Il mito MI-TO è già abbastanza appannato. Uncem guarda al patto tra Torino e i territori, verso la Francia, Savona e Nizza, Lione e Grenoble, secondo il Trattato del Quirinale, bello e strategico. Ci impegniamo per questo. Ma qualcuno ora deve svegliarsi, a partire dai Sindaci delle Città capoluogo torinesi. Non è Milano il punto di approdo”.

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