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Cuneo

“Case, documenti, diritti sul lavoro per tutt*”: ad Alba protesta contro precarietà e caporalato

Al centro tre questioni sullo sfruttamento dei migranti: possibilità di trovare una casa, ottenere documenti in tempi rapidi ed elimazione dei contratti lavorativi irregolari

Sandro Marotta

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Alba – “Case, documenti, diritti sul lavoro per tutt*”, si legge su uno striscione in testa al corteo che ieri ha sfilato per le strade di Alba per protestare contro le condizioni del lavoro in provincia di Cuneo. Uno dei focus della protesta erano le condizioni dei migranti, spesso vittime del caporalato cuneese: “Molti braccianti non hanno una casa e, dopo la chiusura temporanea del centro di accoglienza la situazione è peggiorata”, spiega sui canali social il collettivo Cambiare Rotta Torino, che ha sostenuto l’iniziativa.

Al centro dello sfruttamento lavorativo e sociale dei migranti ci sarebbe la cosiddetta violenza strutturale: la condizione di sofferenza di coloro che sono rifiutati dalle regole del sistema in cui vivono. “Senza una residenza – spiega il manifesto della protesta – è difficile ottenere i documenti per rimanere sul suolo italiano. Nonostante molti braccianti e migranti abbiano contratti di lavoro regolari, i proprietari delle case preferiscono mantenerle vuote per paura di insolvenze.”

Focus anche sulla questione dei documenti: “i permessi di soggiorno spesso durano pochi mesi e chi ha difficoltà a rinnovarli si trova incastrato in un limbo”.

Ultima direttrice di protesta è stata il lavoro: “il lavoro nelle campagne è spesso senza contratto. O se il contratto esiste è fasullo. [..] Nonostante i braccianti lavorino dalle 8 alle 12 ore, non ottengono buste paga eque.”

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