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Legionella e Radon nei terreni del grattacielo Piemonte, Valle e Boni: Tronzano e Cirio diano risposte

Sono ancora molteplici i problemi legati al grattacielo della Regione Piemonte

Gabriele Farina

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Torino – Il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Daniele Valle (Pd) ha presentato due ulteriori Interrogazioni rivolte all’assessore regionale Tronzano per avere chiarimenti in merito alla “questione legionella” e alle bonifiche dei terreni e delle falde acquifere afferenti il grattacielo ed il futuro Parco della Salute.

«Lo ripetiamo: non si tratta di dare la colpa a questa Giunta di tutte le magagne passate e presenti collegate alla vicenda grattacielo della Regione Piemonte-spiegano Daniele Valle (Pd) ed Igor Boni (Radicali Italiani)-Eppure denunciamo con forza la gestione a dir poco opaca della comunicazione nei confronti dei cittadini piemontesi e soprattutto dei dipendenti regionali. Serve trasparenza e dire le cose come stanno, senza reticenze e false promesse. Chiediamo quali sono i risultati definitivi delle indagini compiute dall’ASL Città di Torino sulla presenza sia di legionella sia di gas radon; roba di poco conto? Non ci pare. Su questo l’amministrazione regionale intende comunicare ufficialmente i risultati ai dipendenti, come informalmente promesso dall’assessore Tronzano? Gli stessi risultati saranno pubblicati nella pagina dedicata alla “Sede Unica” sul sito istituzionale della Regione Piemonte? Domande semplici che richiedono risposte chiare».

Per quanto riguarda le bonifiche, aggiungono Daniele Valle e Igor Boni, «crediamo sia necessario che venga fornita al Consiglio Regionale una relazione analitica sullo stato dei terreni e delle falde dell’Area ex-Fiat Avio, con la relativa quantificazione dei costi, sia quelli già sostenuti sia quelli ancora da sostenere. Soprattutto vorremmo sapere, come chiesto dai Radicali mesi orsono senza avere ottenuto risposta, se si ritiene di richiedere al Settore “Attività Legislativa e Consulenza Giuridica” della Direzione della Giunta Regionale un parere giuridico sulla possibilità di rivalsa della Regione Piemonte nei confronti del responsabile dell’inquinamento dei suoli e delle falde acquifere delle aree suddette; dato che ai sensi di quanto contenuto nel contratto di compravendita del 15/07/2004 è previsto che il costo sia a carico del venditore e non dei cittadini piemontesi».

«La fretta del Presidente Cirio ad inaugurare il grattacielo della Regione Piemonte e a trasferirvi uffici e dipendenti senza aver concluso tutti i lavori si è rivelata davvero una cattiva consigliera-concludono Daniele Valle ed Igor Boni-Nonostante sulle denunce delle opposizioni e dei sindacati la Giunta abbia scelto o il silenzio o la negazione dell’esistenza di problematiche, la cronaca quotidiana ci conferma i continui malfunzionamenti degli ascensori e degli impianti di climatizzazione, nonché continui episodi di assenza di acqua nei bagni. Lavorare al grattacielo della Regione vuol dire fare i conti con significativi disagi, soprattutto in queste settimane estive: l’ingresso è una fornace e così i bagni dove non ci sono impianti di climatizzazione né di aspirazione, l’aria condizionata è mal funzionante e si interrompe dopo le 17, l’impianto di riciclo dell’aria è rimasto inattivo per anni e si registrano perdite d’acqua dai soffitti, alcuni vetri sono già rotti, mancano i defibrillatori… Insomma, lavorare al grattacielo vuol dire fare i conti con molteplici disagi e addirittura pericolo denunciati in modo circostanziato dai sindacati: anche qui Cirio e Tronzano non hanno nulla da rispondere?».

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