Cittadini
Regione Piemonte apre i bandi per i Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche
I Comuni dovranno approvare il PEBA con apposito provvedimento, entro e non oltre il 31 dicembre 2024, pena la revoca del contributo concesso
Torino – Su proposta dell’assessore regionale alla Casa, Chiara Caucino, gli uffici dell’assessorato della Regione Piemonte hanno stabilito i criteri di ripartizione e le scadenze dei fondi che consentiranno ai Comuni la progettazione dei Piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche (i cosiddetti «PEBA»), cui sono tenuti per legge: possono presentare domanda i Comuni che al 16 febbraio 2023 non abbiano ancora adottato il PEBA.
Le istanze di contributo dovranno contenere la denominazione del Comune richiedente, la dichiarazione di non adozione del PEBA alla data del 16 febbraio 2023, il nominativo del referente per il finanziamento con recapito mail e telefonico, gli estremi del provvedimento comunale di adesione all’avviso e impegno ad adottare il PEBA e, importantissimo, il cronoprogramma per l’adozione del PEBA che deve concludersi con il provvedimento di adozione degli stessi entro e non oltre il termine massimo stabilito: le istanze devono essere infatti trasmesse a mezzo Pec all’indirizzo ediliziasociale@cert.regione.piemonte.it entro e non oltre il 29 settembre 2023. I contributi verranno assegnati entro 30 giorni ed erogati in un’unica soluzione.
Il fac simile della domanda verrà pubblicato sul sito istituzionale della Regione Piemonte nella sezione dedicata.
Le risorse statali a disposizione verranno ripartite tra i Comuni che avranno presentato domanda nei termini, in base al criterio basato sulla suddivisione in fasce di popolazione e attribuendo ad ogni fascia un contributo: il primo gruppo è costituito dai Comuni con popolazione tra 5mila e 20mila abitanti, prevedendo un contributo di 8mila euro; il secondo gruppo è formato dai Comuni da 20.001 a 40mila abitanti, prevedendo un contributo di 10mila euro; il terzo gruppo è costituito dai Comuni da 40.001 a 106.000 abitanti, prevedendo un contributo di 15mila euro; il quarto gruppo è formato dai Comuni con popolazione superiore ai 105.000 abitanti, prevedendo un contributo di 20mila euro; il quinto gruppo è costituito dai Comuni, in ordine di popolazione decrescente, da 4999 a 1000 abitanti, con un contributo di 4mila euro, mentre il sesto ed ultimo gruppo è formato dai Comuni con una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti che potranno ricevere un contributo di 2mila euro.
Le eventuali risorse residue, dopo il riparto, verranno distribuite proporzionalmente tra i Comuni aderenti, a seconda del gruppo di appartenenza, a partire dal primo gruppo e poi a seguire fino ad esaurimento delle risorse e, comunque, il contributo non potrà superare il doppio del valore indicato.La richiesta dei Comuni resta valida nell’eventualità che vengano assegnate ulteriori risorse o per economie generate da eventuali rinuncia dei Comuni finanziati.
I Comuni dovranno approvare il PEBA con apposito provvedimento, entro e non oltre il 31 dicembre 2024, pena la revoca del contributo concesso.
Dell’adozione del PEBA deve essere data pubblicità attraverso idonea sezione del sito istituzionale di ogni singola amministrazione: anche il provvedimento dovrà essere trasmesso, come detto, a mezzo pec, al seguente indirizzo: ediliziasociale@cert.regione.piemonte.it
Spiega l’assessore regionale alle Politiche della Casa, Chiara Caucino: «Nonostante gli ingenti sforzi adottati in questi anni, quello dell’abbattimento delle barriere architettoniche, specie nelle aree più degradate, rimane un problema ancora da risolvere definitivamente. Per tale ragione occorre impegnarci sempre di più per aumentare il benessere dei più fragili, eliminando tutti quegli ostacoli che, di fatto, impediscono una vita normale. In questo senso i più di 850mila euro che arriveranno in Piemonte rappresentano un’opportunità fondamentale, che è nostro compito gestire nel migliore dei modi». «Ricordo ancora – conclude Caucino – che il livello di civiltà di un popolo si misura sulle attenzioni che riserva alle persone con disabilità e, in questo senso, esorto tutti i Comuni ad approfittare di questa opportunità presentando le istanze nei tempi stabiliti, così come i progetti».
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