Cronaca
Un Imprenditore Torinese accusa una discoteca di Alassio: aggredito dai buttafuori coi taser
L’episodio sarebbe avvenuto presso la nota discoteca Le Vele nella notte tra sabato 24 e domenica 25 giugno
Un imprenditore 32enne di Torino si è rivolto ai suoi legali affermando di essere stato aggredito da diversi buttafuori operanti presso Le Vele Club di Alassio . L’episodio si sarebbe verificato nella notte tra sabato 24 e domenica 25 giugno.
L’uomo stava festeggiando insieme alla moglie un compleanno con amici nel prive della discoteca, quando ha voluto uscire per andare alla sua automobile a prendere le sigarette. Al rientro è stato bloccato dai buttafuori che gli hanno impedito di rientrare nel locale perché, secondo lui, “non fanno entrare gli stranieri”. L’uomo è di origini tunisine e ha cercato pacatamente di sistemare la situazione senza riuscire nei suoi intenti, Alla fine ha deciso alla fine di andarsene. Successivamente, è tornato per recuperare la sua auto e chiamare sua moglie che era ancora all’interno e a quel punto, secondo il racconto dell’uomo, sarebbe iniziata un’aggressione fisica nei suoi confronti.
“Mi hanno spaccato la testa, si sono gettati contro di me con taser, manganelli e anche coltelli” ha raccontato Omar, l’imprenditore coinvolto che é stato accolto al pronto soccorso dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure con il naso rotto e un trauma cranico, per cui dovrà subire una operazione. Successivamente si é rivolto alle Molinette dove gli hanno diagnosticato anche una frattura alla costola
I vertici dal locale alassino hanno smentito le accuse sottolinenando che:
Il personale che si occupa di sicurezza nel nostro club, dipendenti diretti e collaboratori dell’agenzia AOT S.r.l., non sono forniti né di manganelli telescopici né di taser proibiti dalla legge. Per quanto ci risulta nessuna aggressione è avvenuta all’interno del club e per i fatti asseritamente avvenuti all’esterno del locale nella serata di sabato 24 giugno, non ne eravamo a conoscenza prima di leggere questa notizia. Il personale e la proprietà del club non possono essere assolutamente accusati di razzismo visto l’alto numero di dipendenti di origine straniera e la circostanza che il cliente era già all’interno del locale quella sera, per sua stessa ammissione. Da sempre una parte consistente della clientela che frequenta il club è di origine straniera, essendo Alassio una località turistica frequentata da moltissimi turisti provenienti dall’estero e vicina al confine francese. Ci riserviamo comunque di svolgere un’indagine interna tra i nostri dipendenti per chiarire la situazione.
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