Cultura
Presentato a Torino il documentario “Gianni Minà, una vita da giornalista”
Un ritratto delicato, pieno, appassionato e colmo di affetto di uno dei giornalisti più importanti della storia del ‘900
E’ stato presentato ieri sera al cinema Ambrosio di Torino il documentario di Loredana Macchietti “Gianni Minà, una vita da giornalista”, un ritratto delicato, pieno, appassionato e colmo di affetto. In sala la presenza della regista, della produttrice Giovanna Tanzarella e di tanti vecchi amici di Minà (a partire da un affaticato ma sempre appassionato Giampaolo Ormezzano) ha reso la serata molto intima finendo per commuovere i presenti.
Il documentario è un viaggio nella vita del giornalista a partire dalla casa natale di corso IV Novembre a Torino, dalle partite del Toro al Filadelfia col padre ed il fratello, all’inizio del lavoro come giornalista sportivo a TuttoSport, poi Roma e il mondo (gli Stati Uniti e l’America Latina soprattutto) senza mai dimenticare Torino.
Il viaggio è simbolicamente compiuto a bordo di una vecchia Fiat 500 e realmente accompagnato da amici e testimoni. Macchietti ci regala un percorso intimo, visto inevitabilmente e fortunatamente (per noi) dal dietro le quinte. Ripercorriamo con Gianni Minà e i suoi amici l’intera vita e la carriera di colui che è stato senza dubbio uno di più apprezzati giornalisti italiani al mondo, capace di stringere amicizie vere e durature con alcuni dei personaggi che hanno scritto da protagonisti la storia del ‘900.
Nemmeno provo ad elencare gli amici di Minà. Ripercorrere l’elenco dei nomi presenti sulla sua agendina telefonica (cit. Massimo Troisi) sarebbe un inutile esercizio di memoria e ricerca. Quello che conta è capire come Minà abbia potuto creare quella incredibile rete di affetti professionali che lo ha accompagnato per tutta la sua vita. Lui, fondamentalmente timido, ha avvicinato (senza mai perderli) personaggi di uno spessore senza uguali, spesso (è questo che stupisce ancor di più) prima che diventassero miti per tutti e parte dei libri di Storia. Dalla musica, allo sport, alla politica, alla cultura.
Un piacere squisitamente personale mi deriva dal fatto di aver saputo ieri sera che Gianni Minà ha fatto in tempo a vedere il lavoro (cui ha partecipato attivamente) concluso prima di lasciarci orfani della sua personalità ed eredi di una quantità di materiale giornalistico enorme e di qualità assoluta.
Il film è prodotto da Format con Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura e con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte – Piemonte Doc Film Fund ed è distribuito da Zenit Distribution. Sarà al cinema ancora oggi e domani.
Chiudo segnalando gli splendidi titoli di apertura del film firmati Bozzetto (impossibile non ripensare a quelli de La pantera rosa) e con un doppio grazie del tutto personale: a Loredana Macchietti per averci regalato questo ricordo e a Gianni Minà per essere stato Gianni Minà.
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