Seguici su

Novara

Costruire ponti di pace: l’Arca di Noa Festival ad Arona

Tra il pubblico anche il sindaco di Arona e il ministro Giancarlo Giorgetti

Avatar

Pubblicato

il

Si è chiusa ieri se la seconda edizione dell’Arca di Noa, il festival voluto da Achinoam Nini in arte Noa con la collaborazione del celebre chitarrista israeliano Gil Dor, nella incantevole cornice della rocca borromea di Arona, di fronte al placido lago Maggiore.
Parole sue: “Quattro serate di musica magica che Noa e Gil hanno avuto l’onore di curare insieme a Pompeo Benincasa, agente, amico e collaboratore di lunga data di Noa. Ogni serata è stata un momento magico, tra jazz, world music e atmosfere che solo questo magnifico luogo sa trasmettere.

Noa ha ringraziato il sindaco di Arona, Federico Monti, ma anche il ministro Giancarlo Giorgetti, presente tra il pubblico, a cui regala un finale intenso cantando “Santa Lucia”, dopo un accorato appello sulla drammatica situazione dei migranti e delle terribili e purtroppo quotidiane morti nel Mediterraneo.

“Vediamo la musica come un ponte, una vela, una mano tesa, una luce nel buio. Il nostro obiettivo, tramite i concerti, è quello di suscitare la curiosità del pubblico e creare una conversazione sui temi che interessano la comunità internazionale” ha dichiarato Noa, che da sempre si fa portavoce di pace e di speranza tramite la propria musica e il proprio attivismo sociale.
Serate sempre all’insegna della grande musica, con artisti internazionali provenienti da tutti i continenti e all’insegna dell’interscambio artistico e culturale.

Ma è stata la serata finale di ieri, a ribadire il concetto che è simbolo del festival, ovvero quel senso di libertà, creatività e bellezza, che il jazz incarna alla perfezione, aprendo con l’Antonio Faraò Trio, composto da Antonio Faraò, virtuoso pianista jazz, noto per la sua improvvisazione melodica e la sua grande sensibilità musicale, sul palco insieme a Yuri Goloubev al basso e Vladimir Kostadinovic alla batteria.

Quando le luci erano ormai molto basse è stato il momento di Noa, salita sul palco con un meraviglioso abito bianco, ad indicare un senso di libertà e purezza, unito alla sua grande bellezza.

Sul palco insieme a loro, Omri Abramov all’EWI e al sassofono, Gadi Seri alla batteria e l’ospite speciale, il prodigio del pianoforte Omri Mor, pianista, compositore e arrangiatore israeliano. Un ensemble davvero speciale che ha portato sul palco il meglio della musica di Noa, tra grandi successi e storici ed intramontabili classici come “Life is beautiful”.
Le foto della serata non riescono a spiegare la magia del luogo e le emozioni provate, ma Noa ci ha dato appuntamento al prossimo anno, per cui, non ci resta che aspettare.

Foto Paolo Pavan/QP, report Nicoletta Lucheroni/QP

Iscrivi al canale Quotidiano Piemontese su WhatsApp, segui la nostra pagina Facebook e continua a leggere Quotidiano Piemontese

E tu cosa ne pensi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *