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Torino ricorda l’omicidio di Bruno Caccia con una serie di appuntamenti

Il 26 giugno 1983 venne assassinato a Torino il magistrato Bruno Caccia

Gabriele Farina

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A 40 anni dall’uccisione del magistrato Bruno Caccia da parte dalla ‘ndrangheta, la Città di Torino ha organizzato una serie di iniziative, presentate in una seduta della Commissione consiliare speciale Legalità, presieduta da Luca Pidello (PD), alla presenza della vicesindaca e assessora con delega alla Legalità Michela Favaro, dell’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno e delle associazioni coinvolte da un apposito bando per le celebrazioni, finanziato dal Ministero degli Interni con fondi destinati alle Amministrazioni che hanno subito minacce nell’esercizio delle proprie funzioni.

Sono state finanziate 8 proposte su 24 ricevute, di vario genere: attività teatrali, musicali, ludiche e sportive.

Alle 9.30 del 26 giugno 2023, a 40 anni esatti dall’assassinio, ci sarà un momento di ricordo istituzionale in via Sommacampagna a Torino, dove venne ucciso Bruno Caccia. In vari luoghi della città verrà esposta una mostra fotografica e, a ottobre, ci saranno poi le “Giornate della legalità”, promosse insieme all’assessorato alla Cultura di Rosanna Purchia, all Fondazione per la Cultura Torino e a Biennale Democrazia e, il 6 ottobre, la “Giornata della trasparenza amministrativa”. Il 5, 6, 7 e 8 ottobre sono previste anche varie letture con 40 classi di varie scuole, nell’ambito del festival Matota promosso dall’associazione Babelica.

Tra le tante iniziative, nella giornata del 26 giugno ci sarà anche una caccia al tesoro a tema suddivisa in 7 tappe, promossa dall’associazione Libera, che coinvolgerà i centri estivi e gli amministratori e le amministratrici del Comune di Torino, per legare memoria, impegno e testimonianza. Alla sera, alle 20.30, a Binaria, ci sarà un recital a cura dell’associazione Bonaventura. Ci saranno anche momenti musicali e formativi, proiezioni al Cinema Baretti e un concerto il 26 giugno a Palazzo Capris, promossi dall’associazione Orme. L’associazione Forma Mentis ha invece realizzato due giochi: un gioco interattivo (role playing) e una escape room sul cyberbullismo. Invasione creative ha invece scritto “Storie sul coraggio”. Sono inoltre previsti eventi alla Cascina Caccia, tra i quali, il 24 giugno, un incontro con il procuratore emerito Giancarlo Caselli e Pif.

“Abbiamo voluto porre l’accento soprattutto sulla sensibilizzazione dei giovani – dichiara il presidente Luca Pidello (PD) – a partire da ciò che è accaduto 40 anni fa, per arrivare sino ad oggi, in un’ottica di prevenzione, contrasto alla criminalità organizzata e promozione della cultura della legalità”.

“L’educazione alla legalità democratica riguarda tutte le fasce di popolazione – afferma l’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno – e bisogna sempre tenere alta la soglia di attenzione. Ed è importante iniziare a costruire una cultura delle legalità già durante la formazione scolastica e giovanile. Come abbiamo fatto, insieme ai familiari di Bruno Caccia, attualizzando la figura del magistrato, evidenziandone i valori positivi che ha incarnato”.

“Stiamo lavorando molto sul tema della legalità – spiega la vicesindaca Michela Favaro – a partire dall’interno della macchina comunale. Ma avevamo bisogno di allargare questa attenzione a tutta la Città, in particolare ai più giovani. Per questo, cogliendo l’occasione di un anniversario importante e dell’esempio altissimo rappresentato da Bruno Caccia, abbiamo lanciato un bando per sostenere iniziative di educazione alla legalità e alla cittadinanza responsabile. L’adesione di molte associazioni del territorio ci permette di offrire alla Città un programma intenso di iniziative che coinvolgono il mondo della cultura, dello spettacolo, della formazione civile e dello sport. Il prossimo 26 giugno, con la famiglia Caccia, insieme a oltre tremila giovani nei centri Estivi e a tutte le istituzioni che quotidianamente compiono il proprio dovere per contrastare l’illegalità, ricorderemo il procuratore e ne attualizzeremo l’eredità morale e l’esempio”.

Paola Caccia, figlia del procuratore, ha ringraziato la Commissione Legalità e l’intera Amministrazione per la grande partecipazione alla memoria e l’intitolazione di una scuola al padre. “Abbiamo sentito un grande calore umano – dichiara – e crediamo che sia fondamentale educare i giovani alla legalità democratica e, soprattutto, ai valori”. “Speriamo – conclude – che il sacrifico di nostro padre serve alla società e alla città di Torino come esempio”.

Nel dibattito in Commissione, la consigliera Amalia Santiangeli (PD) ha evidenziato l’importanza dello stimolare i giovani all’impegno civico, dando valore al sacrificio e all’esempio di Caccia.

Promuovere l’antimafia significa promuovere la democrazia e fare le scelte giuste – ha affermato Sara Diena (Sinistra Ecologista).

È importante che tanti bambini, bambine, ragazze e ragazzi conoscano la storia, anche in maniera gioiosa – ha dichiarato Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima).

Silvio Viale (+Europa & Radicali Italiani) ha evidenziato l’opportunità di ricordare, insieme a Bruno Caccia, anche Fulvio Croce.

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