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Rapporto 2023 AlmaLaurea sulla Condizione Occupazionale dei laureati, buoni risultati per l’Università di Torino

Gabriele Farina

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È stato presentato il Rapporto 2023 AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione Occupazionale dei laureati, XXV Indagine. Curato da AlmaLaurea, Consorzio Interuniversitario fondato nel 1994 e che rappresenta 80 Atenei italiani, ha indagato la condizione occupazionale dei laureati italiani e le caratteristiche del capitale umano uscito dal sistema universitario nel 2022.

Per quanto riguarda l’Università di Torino, l’indagine sulla condizione occupazionale ha coinvolto complessivamente 26.166 laureati. I dati si concentrano sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello usciti nel 2021, intervistati a un anno dal titolo, e su quelle dei laureati di secondo livello usciti nel 2017, intervistati dopo cinque anni.

Per i laureati triennali (mai iscritti a un successivo corso), cresce il tasso di occupazione a un anno dalla laurea dal 76,2% (nel Rapporto 2022) al 76,4% (nel Rapporto 2023), cala il tasso di disoccupazione dal 10,3% al 9,1%, diminuisce il lavoro part-time dal 21,4% al 19% e la retribuzione passa da 1.304 a 1.331 euro mensili netti. UniTo fa registrare una performance positiva anche rispetto alle medie nazionali. Il tasso di occupazione dei laureati triennali Unito è del 76,4% rispetto al 75,4% nazionale.

Anche per i laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea, rispetto ai risultati del precedente Rapporto, l’Università di Torino migliora il tasso di occupazione, dal 75,4% del 2022 al 77,9% nel 2023, cala il tasso di disoccupazione dall’11,6% al 9% e diminuisce il lavoro part-time dal 18,7% al 14,4%. Rispetto alle medie nazionali, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 1 anno dalla laurea dell’Università di Torino è del 77,9% rispetto al 77,1% nazionale.

A 5 anni dalla laurea di secondo livello, il tasso di occupazione rimane pressoché invariato rispetto all’anno precedente, mentre aumenta la retribuzione mensile netta, che passa da 1.641 euro del 2022 a 1.696 euro del 2023, cala il tasso di disoccupazione dal 3,8% al 3,3% e diminuisce il lavoro part-time dal 9,4% all’8%. Rispetto alle medie nazionali, il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello a 5 anni dalla laurea dell’Università di Torino è del 90% rispetto all’88,7% nazionale.

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