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Una corona di fiori per Moussa Balde, morto due anni fa nel Cpr di Corso Brunelleschi a Torino

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Questa sera, martedì 23 maggio, davanti al Centro di Permanenza per il Rimpatrio di corso Brunelleschi, si è svolto un momento di commemorazione organizzato da Sinistra Ecologista in ricordo di Moussa Balde, nel secondo anniversario della sua morte.

“Balde, 22 anni, guineano, si tolse la vita il 23 maggio 2021 mentre era rinchiuso in isolamento nel CPR di Torino dopo essere stato vittima di un pestaggio di matrice razzista a Ventimiglia, ed è attualmente in corso il processo contro gli autori dell’aggressione”, ricorda l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli. “Moussa Balde si è ucciso per disperazione, vittima di un sistema – quello della detenzione amministrativa – che rappresenta una sospensione dei diritti, con un trattamento peggiore di quello riservato alle persone detenute in carcere, a partire dall’assenza di un adeguata assistenza sanitaria e dell’abuso di somministrazione di psicofarmaci”.

“Il CPR è chiuso da marzo, a seguito della sollevazione dei trattenuti, e noi chiediamo che non riapra più”, affermano la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale e la consigliera comunale Sara Diena. “È la posizione ufficialmente assunta dal Consiglio Comunale di Torino, con un atto approvato a larga maggioranza nel mese di marzo. È ora di smetterla di investire denaro pubblico su un non-luogo che rappresenta una ferita per la nostra città e per lo stato di diritto, in cui la dignità di migliaia persone è stata mortificata per l’abbietta ragione di non essere in regola con i documenti e in cui hanno trovato la morte due giovani uomini: Moussa Balde, che ricordiamo oggi, e Fasal Hossain, morto nel 2019 per arresto cardiaco per cause mai chiarite dopo venti giorni di isolamento punitivo”.

“Il Governo ha approvato l’apertura di un CPR in ogni regione italiana: è una decisione scellerata, i CPR sono un esercizio di crudeltà istituzionale inammissibile, sono tre mesi di libertà e di vita sottratti a cittadini stranieri per il solo fatto di essere stranieri, con un tasso di rimpatri bassissimo, e vanno chiusi immediatamente”, dichiarano ancora le consigliere rossoverdi Sara Diena e Alice Ravinale. “La morte di Moussa Balde ce lo deve ricordare, oggi come in ogni altro giorno. Ad oggi non ci sono notizie certe sull’ipotesi di riaprire il CPR di corso Brunelleschi da parte del Ministero – proseguono – per noi sarebbe un’occasione sprecata nel modo più ottuso, anche per pensare a una nuova destinazione di quel luogo, per esempio per aumentare il verde o i servizi essenziali della città a partire proprio dall’accoglienza e dai servizi destinati alle persone migranti, visto che la Questura ha appena chiesto al Comune la disponibilità di locali per l’ufficio immigrazione”.

Alla commemorazione hanno partecipato l’avv. Gianluca Vitale, legale della famiglia Balde, e i consiglieri comunali di Torino Luca Pidello, presidente della Commissione Legalità e Diritti delle persone private della libertà personale, e Abdullahi Ahmed, presidente della Commissione Contrasto Fenomeni di Intolleranza e Razzismo, e il consigliere regionale del PD Diego Sarno.

La commemorazione si è conclusa con la posa di una corona di fiori a ridosso delle mura del Cpr: “Moussa Balde, 29 luglio 1998-23 maggio 2021”.

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