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Piemonte

A Torino il primo “Museo dell’Omosessualità” d’Italia

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Il Consiglio comunale ha approvato, questo pomeriggio, una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta comunale a intraprendere tutti i passi necessari per arrivare alla realizzazione di un “Museo dell’Omosessualità” a Torino.

Il documento, approvato con 28 voti favorevoli e 1 astenuto, contiene anche la richiesta di prendere contatti con la Regione Piemonte per valutarne l’eventuale partecipazione, di cercare il coinvolgimento di enti pubblici e privati e di confrontarsi con le fondazioni e le associazioni LGBT.

Il consigliere Silvio Viale, firmatario della mozione, ha spiegato durante il dibattito in Sala Rossa che la proposta trova il suo fondamento nel legame storico fra la città e il movimento omosessuale. A Torino, nel corso degli ultimi cinquant’anni, sono nati: nel 1971 il FUORI, primo movimento italiano di liberazione omosessuale, nel 1981 il primo gruppo italiano di gay credenti “Davide e Gionata”, nel 1986 “Da Sodoma a Hollywood”, prima rassegna cinematografica a tematica omosessuale.

Per Silvio Viale, la creazione di un Museo dell’Omosessualità, che sarebbe il primo in Italia, oltre a confermare la vocazione di Torino quale città dei diritti civili, sarebbe un formidabile segno di riconoscimento e di riparazione verso una storia di discriminazioni non ancora superate.

Nel corso del dibattito che ha preceduto il voto in Aula, sono intervenuti, oltre al primo firmatario, i consiglieri: Dorotea Castiglione (M5S), Elena Apollonio (Alleanza dei democratici – DemoS), Giovanni Crosetto (Fd’I), Nadia Conticelli (PD), Lorenza Patriarca (PD), Pietro Abbruzzese (Torino Bellissima), Ivana Garione (Moderati), Maria Grazia Grippo (PD).

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