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Ambiente

Protesta degli attivisti di Ultima Generazione contro i combustibili fossili al Giro d’Italia

Gabriele Farina

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Ieri pomeriggio tre cittadine e cittadini aderenti legate alla campagna NON PAGHIAMO IL FOSSILE, promossa da Ultima Generazione, hanno preso parte ad un’azione non violenta rallentando il Giro d’Italia per pochi minuti su via Rivoli, all’altezza dell’incrocio con via Preiles. Legati tra loro tramite U-lock alle gambe sono stati spostati a braccia dalla sicurezza.

Gli attivisti di Ultima Generazione non hanno scelto il giro d’Italia per sottolineare una rivendicazione diversa dal solito o mossa da questioni inerenti a questa manifestazione specifica. La richiesta rimane invariata: Stop ai sussidi pubblici a tutti i combustibili fossili.

“Mi chiamo Beatrice e oggi mi unisco alla campagna ‘Non Paghiamo il Fossile’ per fermare questa folle corsa. Partecipo perché sono arrabbiata e stufa. Sono anzi furiosa a causa di un governo che continua a investire ogni anno miliardi sul petrolio, lo getta sulla schiena dei propri cittadini alluvionati, per poi organizzare tavoli di emergenza o chiamare i familiari delle vittime per trasmettere una supposta, untuosa, vicinanza. Stufa di questo baraccone mediatico, che ancora dà copertura di intere giornate a una gara ciclistica anziché usare quello stesso tempo per dire e mostrare la verità. Siamo nel 2023, per me i giochi sono finiti. L’interruzione del giro, come d’altronde tutti i blocchi stradali che organizziamo, è durata pochi minuti, niente in confronto alle ore di fermo della A14 a causa delle alluvioni. Eppure nessuno ha il coraggio di prendersi le responsabilità di queste tragedie. Non è divina provvidenza: è emergenza climatica, e la colpa è dei governi a cui diamo il nostro voto per condannarci a morte”, ha dichiarato Beatrice, che ha preso parte all’azione di questo pomeriggio”.

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