Cultura
A Torino si presenta il libro “In yoga”: la pratica che si fa racconto narrativo
Un pomeriggio di pratica yoga: potrebbe essere questa la sintesi di “In yoga”, edito da Compagnia Editoriale Aliberti. L’autore dell’agile testo di 140 pagine è Silvio Bernelli, fondatore di Yoga Tyaga Torino, scrittore e insegnante alla Scuola Holden. I 17 capitoli “In yoga” sono il racconto di una seduta di meditazione, in cui il narratore sembra osservare dal soffitto della sala il praticante e i suoi movimenti, commentando il processo di purificazione e rilassamento.
Fin dalle prime pagine è evidente che non si tratta solo di asana e tecniche di respirazione, ma si incontrano anche passaggi più filosofici e letterari, che approfondiscono l’etimologia sanscrita dei termini, la tradizione induista e lo spirito con cui una “vera” lezione di yoga dovrebbe essere vissuta.
Dalla descrizione della postura corretta agli esercizi di concentrazione: poche definizioni, il lettore non prende appunti, ma immagina di trovarsi lì in sala, a gambe incrociate, con i malleoli conficcati nel tappeto.
Il narratore di “In yoga” non si atteggia né da guida né da santone, piuttosto come un Manzoni che ne sa parecchio e comprende anche le titubanze dei suoi personaggi. Sono diversi, infatti, i passaggi in cui chi scrive non evita affatto di menzionare il pericolo che lo yoga sia visto come “una cialtroneria new age” e i praticanti come una setta esoterica.
Ecco che, prendendo di petto i pregiudizi sulla pratica, Bernelli introduce il lettore-praticante nel suo yoga, costruito su quattro pilastri: correttezza della pratica, guida esperta, onestà dei fini e un po’ di sopportazione. Non una religione, ma un esperimento su se stessi, niente egoismo, ma tempo per ascoltarsi.
L’autore ricorda che “il segreto di una sessione sta nella sua struttura”: questo è vero anche per il suo libro. A scongiurare la noia infatti interviene la creazione di un’atmosfera dove, a fianco alle aspettative ascetiche del praticante, vi sono gli impedimenti corporei, ambientali e mentali. In questo vogleriano “viaggio dell’eroe-yogin”, vedere il superamento degli ostacoli corrisponde a una sorta di catarsi in chi legge.
Per la struttura anti-manualistica e la sintassi scorrevole, “In yoga” è adatto sia agli yogin in cerca di una lettura diversa, sia a coloro che, pur desiderando avvicinarsi alla pratica, nutrono qualche pregiudizio. Consigliato anche ai maestri, come linea guida sull’organizzazione di una seduta: si potrebbe addirittura leggerlo a voce alta in sala.
Una critica si potrebbe muovere al nuovo lavoro di Bernelli: la sveltezza con cui si entra nel racconto. Anche materialmente, il libro inizia e finisce in modo “secco” e questo, che ai più confidenti può piacere, potrebbe rappresentare un ostacolo per chi deve ancora fare il callo con termini specifici e spiritualistici. È un libro che non si presta ad essere letto in tram o al bar, ma ha bisogno della postura giusta, un bastoncino di incenso e un pomeriggio libero.
Domenica 21 maggio alle 9,30, “In yoga” verrà presentato a Torino, presso gli spazi della Cavallerizza Reale, nell’ambito della rassegna Salone del Libro OFF. Dopo l’evento, l’autore Silvio Bernelli terrà una breve lezione. Richiesta la prenotazione su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-yoga-con-silvio-bernelli-626069339247.
Recensione di Sandro Marotta
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