Cultura
Torino soprannaturale, intervista con Livio Cepollina e Andrea Biscàro
Quanto ne sapete della Torino magica? Probabilmente molto, capisco. Credo però che non molti di voi conoscano Charlie Bustico oppure Germana Grosso o ancora Giorgio Pontiglio e Peter Kolosimo. E’ tra questi personaggi che ci porta Torino soprannaturale, il nuovo libro di Livio Cepollina e Andrea Biscàro, Intermedia Edizioni.
Un viaggio tra chiromanti, faccendieri, personaggi misteriosi e luoghi mitici (come la libreria esoterica Arethusa). Un viaggio che si conclude con tutta l’esplosiva ironia del mago Gabriel (questo lo conoscete, lo so). Trovate la recensione completa del libro qui, mentre di seguito potete leggere l’intervista con gli autori.
Quello che abbiamo di fronte non è un libro sulla Torino magica ma piuttosto un viaggio tra personaggi che ballano tra mito e leggenda. Che Torino racconta il vostro libro?
Racconta la Torino che, in un cocktail squisitamente subalpino, pre e post immigrazione, mescola personaggi colti, altri furbastri, alcuni paranormali e, a volte, ci sia consentito l’aggettivo poco elegante, un po’ paraculi.
Il viaggio comincia con Charlie Bustico, un nome poco noto al pubblico. Di chi si tratta?
Una sorta di Rol più avvicinabile, altamente seduttivo e goliardico, al pari di emeriti colleghi, vedi Marianini – Kolosimo e Lorenzo Alessandri.
E poi ci muoviamo tra chiromanti e fattucchiere. Torino ha avuto per lungo tempo un vivo sottobosco formato da questi personaggi?
Il nostro libro, essendo frutto di una capillare ricerca, ha raccolto un ventaglio di nomi e situazioni che ci restituiscono una città popolare e borghese attratta dal paranormale. Oggi questa Torino non esiste più, ma il sottobosco è rimasto. Tuttavia, le atmosfere di un tempo sono scomparse.
Sono personaggi che in un’altra città avrebbero potuto attecchire con la stessa forza?
Sicuramente avrebbe avuto risonanza anche altrove, ma senza impregnarsi dei colori e dell’anima che caratterizzano Torino.
Come avete recuperato le notizie sui protagonisti del libro?
Oltre le ovvie nottate negli archivi online de La Stampa, anche spulciando tutto ciò che è reperibile nei vari archivi cartacei della nostra città. E, soprattutto, attraverso pranzi e cene con chi ha avuto a che fare coi protagonisti del libro. Siamo ingrassati… e non solo di conoscenza!
Il libro si conclude con un’ampia parte dedicata al mago Gabriel, un mito vero della Torino degli anni ’90. Ci ricordate la sua figura?
Se esistesse uno Zingarelli dove, ad ogni vocabolo, è correlata un’immagine di riferimento, la foto del Mago Gabriel (al secolo Salvatore Gulisano) verrebbe associata al vocabolo levantino ovverosia una persona scaltra, astuta nei rapporti d’affari. Gabriel, il Santone delle Vallette, è stato anche questo, ma non solo. Il nostro libro, per la prima volta in assoluto, racconta il personaggio e la persona. Questo ci ha portato a volergli bene.
Quale, tra tutti i personaggi narrati in Torino soprannaturale, vi affascina di più?
Ovviamente Bustico, poco raccontato ma che, con le sue “imprese”, ha raccontato molto. E poi, alcune persone hanno fatto finta di non ricordarlo. Questo lo rende ancor più affascinante…
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