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Cuneo

E’ morto per un malore in montagna Roberto Revelli, docente al Politecnico di Torino e Consigliere comunale di Saluzzo

Redazione Quotidiano Piemontese

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Roberto Revelli, docente al Politecnico di Torino e Consigliere comunale di Saluzzo, è morto nel pomeriggio del 6 maggio, dopo essere stato colto da un malore durante una gita in mountain bike.

Revelli si è sentito male in regione Valmala di Busca , in Valle Varaita. E’ stato soccorso dall’elisoccorso del 118 e del soccorso alpino all’ospedale Santa Croce di Cuneo, ma non c’è stato nulla da fare.

Roberto Revelli era professore ordinario di Ingegneria idraulica al Politecnico di Torino. Dopo essersi laureato in ingegneria idraulica a Firenze, era stato ricercatore, associato e dal 2018 professore ordinario presso il dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.

Revelli , 55 anni, lascia la moglie Daniele e due figli.
Nel 2014 il fratello Andrea era morto in un incidente, cadendo dal Pelvo d’Elva.

Il ricordo dei colleghi del  Politecnico di Torino

Il Politecnico ricorda il professor Roberto Revelli, improvvisamente scomparso all’età di 55 anni. Aveva dedicato la sua vita accademica ai temi dell’acqua: li conobbe e se ne appassionò sin da quand’era brillante studente del nostro Ateneo e poi non li abbandonò più, divenendo uno dei più apprezzati nostri studiosi di ingegneria idraulica.
Rivolse la sua attenzione a diversi argomenti, ma sono i rapporti tra acqua, ambiente e paesaggio quelli che forse più a lungo lo impegnarono. La collaborazione tra ingegneria e architettura, l’importanza di una visione unitaria del territorio e l’attenzione al ruolo chiave delle aree verdi urbane furono tratti salienti che percorsero i suoi studi e la sua attività.
Grande appassionato di sport e delle sue montagne, infatti, il professor Revelli oltre ad essere docente e ricercatore era stato apprezzato consigliere comunale a Saluzzo, sua città natale, contribuendo con brillanti idee urbanistiche alla riqualificazione del centro cittadino con la proposta poi realizzata di isole pedonali.
I colleghi del DIATI PoliTo – Dip. Ingegneria dell’Ambiente, Territorio e Infrastrutture lo ricordano sempre arguto, ironico e capace di mettere in luce gli aspetti meno ovvi delle questioni; gli amici ne serbano il ricordo con affetto e commozione. Fu amato dagli studenti, che sempre avvertirono la sua dedizione e il rispetto per loro e apprezzarono la sua capacità di stimolare loro pensieri mai banali.

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