Cronaca
Inchiesta su appalti e concorsi truccati all’Asl To4, licenziata la manager Carla Fasson
L’arresto della dirigente Carla Fasson, posta ai domiciliari, ha riportato l’attenzione sull’inchiesta che riguarda l’azienda sanitaria torinese, in particolare l’AslTo4. La Fasson è stata arrestata perché secondo la procura era lei a tessere le fila di tutto il sistema grazie alla sua rete di conoscenze, era quindi alto il rischio di reiterazione del reato.
Oltre a lei ci sono anche altri 33 indagati, con accuse che vanno dall’abuso di ufficio alla corruzione, dai favori per gli appalti su forniture mediche a quelli per le nomine. Secondo la pm Valentina Bossi ci sarebbero 11 avanzamenti di carriera pilotati nell’azienda, con domande e risposte delle prove d’esame che sarebbero state inviate in anticipo da Fasson ai concorrenti preferiti.
E poi c’è il filone d’inchiesta a Torino: la manager avrebbe manifestato al dottor Giulio Meinardi, medico otorino all’ospedale di Chivasso, l’intenzione di posizionare un gps sotto l’auto del direttore di otorinolaringoiatria.
Ma continua ad allargarsi ancora l’intera inchiesta penale aperta dalla procura di Ivrea. Al punto che ora l’Asl To4 ha licenziato Carla Fasson perché non ha i titoli per essere iscritta all’albo dell’Ordine dei tecnici di laboratorio biomedico, come richiesto dalla Legge del marzo 2018 dell’allora ministro alla Sanità, Beatrice Lorenzin. Come riporta La Stampa, per il legale dell’Asl To4, l’avvocato Andrea Castelnuovo, il licenziamento è un atto dovuto, quale diretta conseguenza della mancata iscrizione all’albo professionale.
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