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Cronaca

Bravo denuncia il totale disinteresse delle istituzioni per l’Ufficio Immigrazione di Torino

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“Sembra incredibile, eppure ci sono agenzie che ragionano a senso unico e vedono soltanto il problema di chi richiede il permesso di soggiorno disinteressandosi completamente di coloro che, invece, grazie al febbrile lavoro che svolgono, garantiscono le pratiche necessarie”. L’affermazione è di Eugenio Bravo, del Siulp, il sindacato che tutela i lavoratori di polizia.

“La questione – continua Bravo – riguarda l’Ufficio immigrazione di corso Verona a Torino che si trova in una Struttura non idonea, pericolante e pericolosa la quale, oltre a mettere a rischio la vita dei poliziotti e dei civili che lavorano all’interno, li costringe a svolgere il lavoro sotto la pioggia, nelle intemperie.
È innegabile e obbiettivante giusto precisare che i flussi di accesso per le richieste dei permessi di soggiorno sono stati razionalizzati e pertanto, le code oceaniche di un tempo che purtroppo contraddistinguevano questo ufficio, sono state in buona parte risolte”.

“Se è fuori tempo massimo la polemica sollevata contro la gestione dell’ufficio immigrazione di corso Verona da parte dell’ASGI, quella che invece è ancora decisamente in auge riguarda la mancata risoluzione del trasferimento del personale in altra struttura idonea a svolgere il servizio. Mentre e giustamente, in via cautelativa, si lasciano i richiedenti permessi di soggiorno all’esterno della struttura, i poliziotti, per ovvie ragioni di lavoro, devono lavorarvi all’interno, a rischio e pericolo per la loro incolumità. Al riguardo il Questore di Torino si è già attivato da tempo nella ricerca di un edificio alternativo, senza tuttavia avere riscontri favorevoli e tantomeno la giusta attenzione da parte delle istituzioni locali, in particolare Prefettura e Comune di Torino. Ad oggi queste istituzioni, tanto sensibili ai temi migratori, non hanno offerto nessuna proposta alternativa se non quella di “sacrificare” i poliziotti all’interno di questa pericolosa struttura”.

“Il Siulp – chiude Eugenio Bravo – non intende tollerare oltre questa indifferenza e denuncia pubblicamente il disinteresse pressoché totale da parte delle istituzioni.
Se non si metterà mano al più presto al problema, il rischio che qualcuno, come suol dire, si “faccia male”, è realistico; ma, il Siulp non resterà a guardare!!!”

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